Continuano le polemiche: la versione di Cada Die. Prossima puntata a metà dicembre in Tribunale per la causa civile
di ANNA BROTZU sardegna@sardegna24.net
Convivenze difficili in Vetreria: la querelle tra la cooperativa Cada Die Teatro e l'associazione culturale InMediArte proseguirà in tribunale. Il dialogo interrotto a colpi di conferenze incrociate, con tanto di esposto in Procura dei titolari dell'associazione Andrea Campurra e Giampaolo Sannia, il prossimo atto sarà a metà dicembre con la prima udienza della causa civile in cui il Cada Die, citato in giudizio dalla controparte, dovrà rispondere dei (presunti) mancati pagamenti del canone di affitto relativo agli anni 2010 e 2011. Equi emerge l'altra parte delle verità: la versione della compagnia diretta da Giancarlo Biffi, emersa durante la conferenza stampa di ieri per la presentazione della prossima stagione, racconta di accordi e perfino progetti comuni, poi disattesi.
Antioco Usala, responsabile organizzativo: «Il primo segnale è stato l'“operazione lucchetto” del 1 gennaio: dopoil Cenone di Capodanno, per cui come d'abitudine avevamo sgombrato parte degli allestimenti e la tribuna della Sala Rubino, alla riapertura abbiamo trovato la porta chiusa con il lucchetto e contestualmente una mail che ci “diffidava” dallo sgomberare ulteriormente i pochi effetti rimasti». Una doccia fredda, anzi “gelata” vista la stagione, che metteva definitivamente fine a «una convivenza che ci era sembrata possibile e che con il senno di poi sarebbe meglio definireunsemplice accordocommerciale » prosegue Usala. La storia è nota: «Dopo i lavori di ristrutturazione dell'intero complesso – e quindi la temporanea inagibilità degli spazi - il centro culturale è stato messo a bando - vinto da inMediArte. Siamo rientrati da affittuari (con un canone di 30mila euro l'anno) nel 2003 ma già nel 2006 si parlava (insieme) di puntare sulla specificità della Vetreria come Centro per le arti sceniche: nella progettazione integrata - come Cada Die e nel documentosottoscritto daCampurra e da me rivolto al presidente della municipalità, e inalmeno altri due atti formali». Con progetti “condivisi” come SardegnaTeatroInCorto. Nel 2009 «per la manifestazione d'interesse in vista di un nuovo bando siamo entrati in società con InMediArte» prosegue Usala; e qui inizia la querelle «da soci e non più da inquilini abbiamo chiesto di rimodulare la partecipazione alle “spese di condominio” - luce e acqua sono a carico del Comune; dopo 8 mesi siamo statio estromessi dalla società. E ci hanno richiesto l'affitto “arretrato”». Prossima puntata davanti al giudice.