Sette spettacoli ma anche incontri e documentari per un cartellone all’insegna dell’impegno e dei linguaggi differenti
Storia e memoria» tra parole, note e visioni disegnano– racconta il regista e direttore artistico dellacompagnia Giancarlo Biffi - «il fil rouge della Stagione 2011» firmata Cada Die, tra ottobre e dicembre al Teatro “La Vetreria” di Pirri a Cagliari: dal debutto de “L'ultima regia di HoffmannSandor” di Luigi Alcide Fusani che stasera e domani alle 21 aprirà il cartellone con la rievocazione di una pagina tragica del Novecento ai racconti di una speciale “Not(t)e Migrante” che gioca la carta preziosa della diversità e diversabilità. Sette spettacoli, maanche incontri e documentari incastonati nel più ampio progetto della “Sardegna dei Teatri”, in un'interessante panoramica densa d'impegno civile e poesia sui linguaggi, le forme e le sensibilità differenti - dalla scrittura di Elsa Morante a “The End”, tra cronache di mafia e politica e la paura degli “untori”, con un viaggio nella clandestinità - dei “Teatri della Contemporaneità”.
Il sipario si aprirà sulla strana avventura umana di un giovane regista e del suo antico maestro di fronte al dilemma della verità: Fusani riversa nella pièce – nuova produzione dei “padroni di casa” diretta da Silvestro Ziccardi e interpretata da Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu - l'orribile scoperta dei campi di sterminio in Ungheria. Sarà la forza dell'arte a guidare Sandor nella sua “ultima regia”, silenziosa e rischiosa sfida contro la propaganda di regime, per una testimonianza capace di sfidare il tempo e l'oblio con l'evidenza delle immagini. Incipit drammatico cui risponde la speranza affidata a “La canzone degli F.P. e degli I.M.” (il 29 ottobre) da “Il mondo salvato dai ragazzini” della Morante, nell'originale mise en scène del Teatro delle Albe, storica compagnia dell'avanguardia con “una ferma apertura all'illimitato”. Profetica intuizione di narratrice nel destino omologato degli Infelici Molti a fronte dei Felici Pochi e “premura rivoluzionaria” ispiranouno spettacolo lieve e intenso che si nutre anche dell'irriducibilità di Martin Luther King nell'inventare le possibili immagini del mondo con la cifra di Marco Martinelli. Eil regista sarà anche protagonista, in una conversazione con Walter Porcedda, di un'indagine sul moderno senso - o sensi - del fare teatrale «attraverso la formazione e trasmissione dei saperi» come sottolinea Biffi. “L'innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto” è il titolo significativo del monologo di Giulio Cavalli (5 novembre) sulla colonna sonora (live) di Cisco Bellotti per un documentato itinerario – con la collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli e la regia di Renato Sarti – tra misteri del Belpaese e certa (dis) informazione.
La verità sulle indagini e i processi, per fugare pericolose ambiguità e mettere l'accento, al di là del caso particolare, sulle interferenze (poco virtuose) tra criminalità organizzata e potere. Lapidario “The End” (il 12 novembre) per Babilonia Teatri che indagano sull'esito finale e il rapporto quotidiano, dimenticato, con la morte. “La colonna infame” (19 novembre) di Alessandro Manzoni e il «processo agli untori », presunti responsabili della peste del 1630, capri espiatori in un meccanismo kafkiano per il Teatro Invito. Anna Brotzu