Domenica all’Exma’ “Laboratorio 5” una giornata di incontri tra associazioni e cittadini per discutere nuove proposte
Idee sulla cultura e sull'arte in un dibattito aperto a Cagliari su più fronti - dal Laboratorio 5 di Camù al Manifesto del Man Ray - che svela una rinnovata partecipazione politica - nel senso più circoscritto alla città come in quello più ampio di prospettiva nazionale e (almeno) europea.Ele due visioninondivergono, anzi. Perché nel rimodellare il profilo e il sistema urbanistico sulle esigenze complesse della comunità le ispirazioni molteplici si colgono anche dall'esterno, con gli esempi migliori e più significativi di società più avanzate (e viceversa). La Cagliari del futuro ha molte facce, necessità e istanze daconciliaremaunperno che la fa parte vivente e laboratorio dell'Isola: l'architettura e l'arte, gli eventi culturali possono diventare ricchezza e stimolo nella vita dei cittadini e attrattiva turistica, in un circuito virtuoso capace di trasformareunpatrimonio spesso trascurato in risorsa e volano di sviluppo.
L'amministrazione comunale e la presidente della commissione cultura Francesca Ghirra rilanciano l'idea della Consulta come strumento di democrazia partecipata. Un'ipotesi che s'intreccia alla necessità di stabilire parametri certi e indirizzi sulla gestione degli spazi comunali – e in particolare centri come il Ghetto, l'ExMà e il Castello di San Michele e il Teatro Civico in Castello e monumenti e siti archeologicicomela Grotta della Vipera e la Casa di Tigellio, o l'ex Vetreria di Pirri ripensata come“polo teatrale”. Un'apertura al dialogo che trova unarisposta nel “Manifesto” lanciato ieri dalManRaycomepunto di partenza per offrire indicazioni e linee guida per la “Consulta degli Operatori della Cultura e dello Spettacolo”. Parlano di “rivoluzione culturale” Stefano Grassi e lo storico dell'arte Efisio Carbone nel prefigurare «un'idea di autogestione degli spazi pubblici da parte delle associazioni, con l'onere e la responsabilità di offrire un servizio e garantire una corretta gestione».Moderni centri sociali capaci di offrire un ascolto e una risposta alla solitudine contemporanea, in cui l'arte e la cultura possano diventare «strumenti per prevenire il disagio ». Il Manifesto che parte dai principi largamente condivisi della trasparenza e della professionalità – affidando a figure competenti la gestione ma soprattutto il reperimento delle risorse in ambito istituzionale - si propone come punto di partenza per l'attività di un comitato che coinvolga operatori dello spettacolo e artistimanon solo: è già iniziata una raccolta di firme che proseguirà anche nelle scuole e università «per sensibilizzare i giovani». Importantemomentodi confronto su idee e «proposte per rafforzare il riconoscimento del ruolo delle arti e della cultura nella vita della città di Cagliari» sarà il “Laboratorio 5” promosso dal ConsorzioCamùe coordinato dal cantante lirico, attore e scrittore Gian Luca Floris: all' ExMà domenica 23 ottoobre (dalle 10 alle 18) oltre 50 interventi di esponenti dello spettacolo e della cultura operanti sul territorio.Unadiscussione articolata sugli spazi della cultura e della produzione culturale ma anche l'educazione al patrimonio e le variabili legate a servizi e “aspetti economici” con la partecipazione di Alessandro Hinna, docente di Organizzazione e cambiamento nelle aziende e amministrazioni pubbliche di Roma "Tor Vergata". Per disegnare, sognare, pensare la Cagliari che ancora non c'è. (a.b.)