CASE POPOLARI. I comitati si uniscono in un coordinamento
Ma l'assessore gela tutti: non c'è un soldo
I contestatori si uniscono. I comitati spontanei di San Michele, Is Mirrionis e Sant'Avendrace si sono fusi dando origine al “Coordinamento case popolari” per esercitare una costante pressione sulla Giunta comunale per in modo da ottenere alloggi popolari dignitosi, sani e soprattutto sicuri.
L'ufficializzazione della fusione ieri sera nel corso di un'assemblea congiunta promossa dalla Federazione provinciale dei Verdi e dall'associazione Aloe Felice, nella sala conferenze dell'oratorio di San Massimiliano Kolbe, in via Sulcis. Il sindaco Massimo Zedda, invitato, ha disertato l'incontro. A rappresentarlo l'assessore ai Lavori pubblici, Luisa Anna Marras, che ha risposto alle domande dei delegati dei comitati.
«Non sono venuta qui a raccontarvi balle», ha esordito, «abbiamo ereditato un patrimonio di edilizia popolare tanto sconfinato quanto trascurato. Serve una politica seria di demolizioni, ma non ci sono i soldi. Mi impegno a bussare a tutte le porte per cercare di reperirli». E ancora: «Sono convinta che non si debba abbandonare la politica delle ristrutturazioni, perché prima di edificare nuove case bisogna capire se almeno una parte di quelle esistenti può essere riqualificata. A San Michele era previsto un intervento di rifacimento delle facciate e dei tetti, ma l'impresa che ha vinto la gara non ha dimostrato di avere i requisiti necessari. Istituiremo presto un “Ufficio case popolari” per raccogliere le segnalazioni urgenti e intervenire subito». Gianni Chessa (Udc) ha presentato una mozione per la costruzione di almeno 200 nuovi alloggi. (p.l.)