L’assessore ai Trasporti Mauro Coni ha incontrato i sindaci dell’Area Vasta, la Provincia e i commercianti della zona Nelle ore di punta per superare la strada tra Quartu e il capoluogo servono 40 minuti: 20 col progetto presentato ieri
di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
«Non abbiamo il progetto e nemmeno i soldi. Ma c’è la volontà politica di dei comuni dell’area vasta, della Provincia e dei commercianti per risolvere il problema di viale Marconi». Mette subito le cose in chiaro l’assessore ai Trasporti Mauro Coni. Risorse, al momento, non ce ne sono. Tuttavia è stata messa nero su bianco, daparte di tutti i sindaci dell’area la necessità di risolvere una volta per tutte il problema di viale Marconi. Decine di migliaia di auto, nella strada d’accesso alla città, che quotidianamente congestionano il traffico nelle ore di punta. Secondi Coni basteranno sei milioni di euro e pochi accorgimenti. Il senso unico in entrata per chi arriva da Quartu e sulla “strada arginale” che costeggia il canale di Terramaini e rotatorie al posto dei semafori. Le prime soluzioni sono state presentate ieri da Coni, ai sindaci dell’area vasta (Quartu, Quartucciu, Selargius e Monserrato) alla Provincia, al Ctm e ai commercianti della zona). Già definito il quadro degli gli interventi: da quelli immediati, come il senso unico dal ponte di Terramaini all’asse mediano e la corsia preferenziale in direzione Quartu per tutta la lunghezza di viale Marconi, fino a quelli infrastrutturali. Tra questi la sistemazione del ponte di Terramaini che prevede l’allargamento impalcato (in modo da realizzare tre corsie in direzione Cagliari e una per l’immissione della rotatoria) e la realizzazione di una rotatoria (la prima delle 4 rotatorie su viale Marconi che faranno sparire i semafori) che permetterà agli autobus di immettersi correttamente nel flusso in direzione Quartu e consentire le inversioni di marcia. L’intervento proteggerà il flusso in direzione Cagliari dalle altre manovre, ma giocano a suo sfavore gli elevati costi di realizzazione. Prevista ancheuna seconda rotatoria all’intersezione viale Marconi-via Mercalli che farà sparire il semaforo e snellire il traffico.Nonsolo. Permetterà anche l’immissione nell’incrocio di 3 mila e 500 auto all’ora (contro le 2 mila e 400 del semaforo), la riduzione degli incidenti e dei tempi di percorrenza dei mezzi pubblici in direzione Quartu, per contro, è alta la possibilità che si debbanoespropriare alcune aree.Una terza rotatoria andrà sotto il viadotto dell’asse mediano: così, oltre a ridurre incidenti e tempi di percorrenza, chi arriva da via San Benedetto potrà imboccare l’asse mediano. Un’altra infrastruttura prevista è la bretella che metterà in collegamento lo svincolo dell’asse mediano e via Castiglione che permetterà il miglioramento dell’accessibilità al Cep e tutta la viabilità dell’asse mediano stesso. L’ultima rotatoria in programma (la quarta) è prevista (al posto del semaforo) all’incrocio tra viale Marconi e via Sarpi. Qui si passa dai 1.250 veicoli all’ora di oggi a 2 mila e 200. Oltre a contenere il numero degli incidenti e dei tempi di percorrenza, verrà migliorata l’accessibilità ai lotti residenziali limitrofi. Di contro, tuttavia, l’intervento costringerà il rifornitore ad aprirsi l’accesso dalla via Pacioli. L’ultima infrastruttura in programma è la realizzazione dello svincolo tra l’asse mediano e via Berlino. L’operazione mira sem-plificare le manovre di immissione in via Berlino (riducendo i tempi di percorrenza) e la sensibile riduzione del traffico circolante sul viadotto (e conseguente diminuzione dei tempi di percorrenza sulla strada che costeggia il canale di Terramaini). Complessivamente la nuova soluzione aumenta sensibilmente la capacità della rete stradale, creando, di conseguenza, un buon miglioramento dei tempi di percorrenza. «Nelle ore di punta», spiega l’assessore Coni, «per superare viale Marconi occorrono 40 minuti. Questo progetto dimezzerà i tempi». Oltretutto la realizzazione di una corsia preferenziale in direzione Quartu, garantirà la netta riduzione di percorrenza per i mezzi pubblici. «Chiederemo i fondi», prosegue Coni; «e siamo ottimisti. Anche perché si tratta di un richiesta volta al miglioramento delle corsie preferenziali e nontanto. Noi soldi ne metteremo e contiamo, attraverso il recupero delle economie di bilancio di tutti ci comuni dell’area vasta della Regione e della Provincia di riuscire a realizzare l’opera. Se riusciremo a completare l’intervento nel giro di 2 o 3 anni», conclude, «sarà unmiracolo ». Prevista anche la riqualificazione dei lati della strada. Potrebbero sparire alcuni olm: «pianteremo altri alberi», assicura Coni.