Ersu
LA BEFFA Il premio in denaro non viene concesso a chi possiede un reddito sotto gli ottomila euro l’anno. Il bando non prevede nessun tetto massimo di guadagni. Presentato un ricorso al Tar
Troppo povero per la borsa di studio. Uno studente del secondo anno di Scienze infermieristiche non ha potuto presentare la domanda per il premio in denaro, concesso agli universitari meritevoli ma con pochi mezzi, a causa dei requisiti economici previsti dal bando 2011-2012 pubblicato dall’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio. Questo non perché guadagna troppo, ma troppo poco. Paradossalmente il bando non prevede un tetto massimo, come ci si potrebbe aspettare, ma uno minimo, almeno per gli universitari che non vivono più con la famiglia. Con l’articolo due del bando di accesso alle borse si richiede che “Lo status di studente indipendente, il cui nucleo familiare non tiene conto dei componenti la famiglia d’origine, viene riconosciuto se in possesso di entrambi i seguenti requisiti: a) residenza esterna all’unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda, in alloggio non di proprietà di un suo membro; b) redditi da lavoro dipendente o assimilati fiscalmente dichiarati, da almeno due anni, non inferiori a 8.137,00 euro annui con riferimento ad un nucleo familiare di una persona”. L’universitario in questione, un ragazzo di Assemini, vive da solo e lavora per mantenersi ma, per sua sfortuna, guadagna meno di 8mila euro all’anno e per questo motivo è stato escluso dalla possibilità di vincere il prezioso aiuto economico per L’ENTE Lo studente ha presentato un ricorso al Tar contro il bando di assegnazione delle borse di studio info
RICORSO GRATIS Lo studente ha ottenuto il patrocinio gratuito dallo Stato per presentare il suo ricorso proseguire i suoi studi. Allo studente non resta che un’ultima possibilità: chiedere giustizia al Tar. Così ieri mattina il suo avvocato Carlo Tack ha notificato nel tribunale di piazza del Carmine il ricorso contro l’Ersu e, se tutto andrà come previsto, la camera di consiglio potrebbe essere fissata per il prossimo novembre. Il ragazzo, che come si è detto non naviga nell’oro, ha ottenuto l’accesso al gratuito patrocinio, ossia: sarà lo Stato a provvedere alle spese per un legale, riconoscendogli la possibilità di far valere i suoi diritti anche se non può permettersi di pagare un avvocato. In questo caso viene riconosciuto come non abbiente, ma non nel caso in cui voglia acceder ad agevolazioni nel campo accademico. Il giovane forse paga sulla sua pelle l’introduzione di un requisito previsto per evitare che, studenti ricchi ma evasori, dichiarando zero al fisco, possano accedere alle borse dell’ente. Maddalena Brunetti