PORTO CANALE. Tutto ruota attorno ai nuovi contestati confini tracciati da Capitaneria e Agenzia
Congelato il ricorso Grendi, attesa per la sentenza sull'istanza del Cacip
Niente ordinanza cautelare. Il Tar Sardegna deciderà direttamente nel merito anche l'istanza risarcitoria avanzata dai legali della società M. A. Grendi contro l'Autorità portuale. Dopo la sentenza depositata martedì che ha trasferito il contenzioso per le aree demaniali al tribunale ordinario, ieri mattina gli avvocati Paola Cairoli, Giovanna Francesca Dessì e Riccardo Salvini sono tornati davanti ai giudici amministrativi della prima sezione presieduta da Aldo Ravalli (a latere Alessandro Maggio e Gianluca Rovelli) per un secondo contenzioso, questa volta contro l'Autorità Portuale.
Tutto ruota attorno al rigetto di un'istanza di concessione demaniale che avrebbe causato un danno al gruppo, specializzato nel trasporto di container. A tener banco, dunque, è ancora la vicenda delle aree contese tra Autorità Portuale e consorzio industriale Cacip, su cui pende un altro ricorso (la cui sentenza potrebbe essere depositata già nelle prossime ore).
Esattamente come il primo presentato da M.A. Grendi, infatti, anche quello che contrappone il Cacip all'Agenzia del Demanio è stato dibattuto in udienza al Tar lo scorso 5 ottobre dall'avvocato Costantino Murgia, nominato dal consorzio. Del primo è arrivata già la sentenza di inammissibilità, mentre ora i riflettori sono tutti puntati sul secondo pronunciamento.
La polemica è scoppiata a febbraio con la nuova delimitazione delle aree demaniali, conclusa dalla Capitaneria di porto e dall'Agenzia del demanio. In ballo ci sono 300 ettari a suo tempo acquisiti o espropriati dal Cacip nella zona del porto canale: aree su cui le aziende avevano già avviato progetti e investimenti. Dopo una serie di esposti e la relazione della Capitaneria è stato aperto anche un fascicolo dai pm Emanuele Secci e Marco Cocco, ma il Tar deve chiarire la legittimità della decisione della Commissione di delimitazione che ha disegnato i nuovi perimetri. Nell'attesa dell'esito del ricorso principale, quello di Cacip, resta il pronunciamento sul primo ricorso del Gruppo Grendi. «In materia di delimitazione del demanio rispetto alla proprietà privata - scrive il Tar - la pubblica Amministrazione non esercita un potere autoritativo costitutivo, ma si limita ad accertare l'esatto confine demaniale». Una formula che ha passato la competenza al tribunale civile.
Francesco Pinna