Lirico
TEATRO Galan: «Strutture malate, l’Italia forse non se le può più permettere». Piano industriale affidato a una società esterna, sindacati contro Di Benedetto. La replica: farà solo la stesura
di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it
«I teatri lirici stanno malissimo e io credo che occorrerà intervenire: è un lusso che ormai l'Italia non si può più permettere». Il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan traccia un quadro drammatico della Lirica in Italia. «Siamo già intervenuti a Trieste, dovremmo intervenire a Firenze. Bologna non sta benissimo e anche Genova sta male - ha annunciato ieri l’ex governatore veneto - complessivamente gli enti lirici non stanno affatto bene». Sapere che anche gli altri sono malati non aiuta il paziente a stare meglio e i sindacati tornano all’attacco del sovrintendente del Lirico di Cagliari Gennaro Di Benedetto e del suo tanto atteso Piano industriale. Si avvicina l’appuntamento con la Regione che deve fare da garante con le banche per ottenere un mutuo che colmi il grande buco della Fondazione di via Sant’Alenixedda. Nel frattempo Cgil, Cisl, Css e Snater riportano le voci che circolano tra i lavoratori e che li hanno messi in allarme. «Il sovrintendente si sarebbe rivolto a una società di consulenza esterna per la stesura del Piano industriale, ma che senso ha la sua figura se si rivolge all’esterno per uno dei suoi compiti principali. Per di più con i costi che comporta, in un momento di crisi economica così grave - chiede Mauro Dessì della Fistel Cgil - tra l’altro il Piano industriale è anche un’esigen - za operativa, perché non si può navogare a vista: serve una programmazione futura che porti spettatori e, di conseguenza, anche maggiori contributi da parte de Fus». Dal canto suo il sovrintendente conferma la voce che circola tra i lavoratori, ma con qualche precisazione. «È vero, ho chiesto una consulenza per la validazione - conferma Gennaro Di Benedetto - ma ho già preparato le linee essenziali del Piano, che sono al vaglio del consiglio di amministrazione. Si tratta di un passaggio di stesura, con un importo ridotto non paragonabile all’assegnare all’ester - no la realizzazione del Piano. La società di consulenza deve validare le idee eintegrare con esperienze di altre realtà analoghe nel mondo, in modo da avere un Piano completo e fatto bene». La Regione ha dato la sua disponibilità per fare da garante con la banca per risolvere la drammatica condizione economica della Fondazione, ma i tempi sono ristretti. «Abbiamo già dato un primo documento alla banca che lo sta valutando e l’esito sarà poi valutato dal cda - annuncia Di Benedetto - invece alla Regione abbiamo già fornito il supporto legislativo con la documentazione di altre Regioni che hanno fatto interventi analoghi. Nel giro di due/tre settimane tutto dovrebbe essere pronto».