Sono 3.800 gli stalli a pagamento, concentrati in 7 zone del centro storico
La quota del 50% di aree «free» è garantita ma è solo una media tra i diversi quartieri cittadini
PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. Via Ubaldo Badas, da pochi giorni, si fregia di dieci nuovi posteggi a pagamento. Sparita l’impalcatura per la riparazione del muro pericolante del terrapieno sottostante porta Cristina, sono spuntate altre strisce blu che colorano le vie di Cagliari. Nella zona, se ovviamente non si prende in considerazione la zona traffico limitato di Villanova, gli unici posteggi liberi sono quelli di largo Giuseppe Dessì, davanti ai giardini pubblici.
Un automobilista abituato, o obbligato, a transitare per le vie del centro si potrebbe chiedere a cosa servono altri dieci parcheggi a pagamento vicino alla rotonda, quando quelli dell’ultimo tratto di via Regina Elena sono perlopiù inutilizzati? Le strade di Cagliari ad oggi contano 3.800 stalli a pagamento, concentrati in sette zone attorno al centro storico. Dieci parcheggi in più o in meno non fanno quindi molta differenza. Tanto più che tale tratto di strada - via Badas - era già stato inserito nel piano della convenzione siglata tra l’impresa Pellegrini e l’amministrazione comunale nel ’96. La convenzione prevedeva la gestione da parte dell’Apcoa, società affidataria designata dall’impresa vincitrice dell’appalto, dei parcheggi struttura di via Regina Elena e di via Amat, compreso i parcheggi a pagamento esterni lungo le vie in prossimità di essi. Sergio Murgia, dirigente dell’assessorato comunale alla Viabilità, afferma che «la gestione dei posteggi interni non garantirebbe la copertura dei costi». Il dirigente comunque assicura che gli stalli “bianchi”, ovvero liberi, raggiungono solitamente il 50% del totale. La media è però effettuata sull’insieme delle sette zone, quindi alcune presentano percentuali più basse. Può capitare però che alcune vie presentino unicamente strisce blu, come via Regina Margherita, via Regina Elena e via Sonnino; ma il codice della strada parla di zone e non di singole vie. Per quanto riguarda gli altri 3.000 posteggi, la società vincitrice della gara d’appalto all’inizio del 2010 è Parkar, una società a responsabilità limitata con la Ctm come unico socio. La Parkar si è assunta i costi di gestione dei 3.000 parcheggi, e versa al comune di Cagliari un aggio di 250.000 euro l’anno, ovvero il 16% dell’incasso lordo. Ogni anno quindi, gli automobilisti di Cagliari e hinterland spendono circa dai due ai due milioni e mezzo in ticket per la sosta. «I parcheggi a pagamento dovrebbero servire ad assicurare il ricambio dei posteggi. Ci sono alcune zone critiche come piazza Repubblica dove effettivamente funzionano - afferma Francesco Annunziata, professore del dipartimento di ingegneria delle strutture dell’università di Cagliari - il problema è ben altro. L’automobilista di Cagliari e dell’hinterland si lamenta della mancanza di posteggi ma non si preoccupa del fatto che non si abbia l’alternativa del trasporto pubblico». Sono gli autisti provenienti dall’hinterland, con circa 170mila auto giornaliere in transito verso Cagliari che congestionano il centro, creando il trauma della mancanza di spazio. «La soluzione non è solamente tracciare delle strisce blu - conclude Annunziata - con un servizio di trasporto pubblico adeguato si potrebbe “scaricare” il peso dalle strade. Un’alternativa ad oggi non esiste ancora, e non è certo rappresentata dalle biciclette». Italo Meloni, professore del dipartimento di Ingegneria del territorio, sostiene che «fino ad oggi le amministrazioni comunali hanno peccato di estemporaneità, con interventi non combinati tra loro; dunque è normale che vengano percepiti dai cittadini come dannosi, in quanto ad ogni parcheggio blu l’automobilista si chiede se l’amministratore non intenda “fare cassa”.
INTERVENTI
Settecento posti al parco della Musica
CAGLIARI. In arrivo 700 posti custoditi nel parcheggio interrato del parco della Musica. Manca unicamente la certificazione da parte dei vigili del fuoco e l’approvazione del progetto di gestione del parcheggio, attesa per le prossime settimane. Il 50% dei parcheggi blu saranno però destinati alla sosta dei residenti, anche se l’area di influenza non è stata ancora definita. «Tale disponibilità di spazio agevolerà i clienti del mercato di San Benedetto - afferma l’assessore ai Trasporti del comune, Mauro Coni - zona con fortissima carenza di posteggi». Nuove prospettive sono previste per la viabilità, con l’introduzione di parcheggi leggeri, i pass park. Si tratta di strutture simili a quella di via Sant’Elenixedda, con un piano superiore poggiato su pilastri in metallo, con impalcatura smontabile. I pass park hanno un costo inferiore ai parcheggi interrati, dato che non servono né fondamenta, né dotazioni di sicurezza per areazione o scale mobili. Se 100 posteggi in parcheggi struttura costano dai 2 ai 3 milioni di euro, per 100 stalli in pass park se ne spenderebbero 500mila. Un’alternativa è il parcheggio diffuso, già presente in molte città europee. Ovvero la riconversione dei garage e dei pianoterra di volumi inutilizzati.(p.l.c.)