Tar
Sulla delimitazione delle aree demaniali marittime non sono i giudici amministrativi a doversi pronunciare, ma il tribunale ordinario.
È quanto deciso dal collegio della prima sezione del Tar Sardegna che ieri ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla società M.A. Grendi dal 1828 Spa contro il Cacip (rappresentato dall'avvocato Costantino Murgia), l'Agenzia del Demanio di Cagliari ed il ministero dei Trasporti. Gli avvocati Riccardo Salvini e Paola Cairoli, incaricati dal patron di Grendi, Antonio Musso, avevano chiesto l'annullamento dell'atto con cui il Demanio marittimo, lo scorso dicembre, aveva ridisegnato ed esteso i confini delle aree portuali.
«In materia di delimitazione del demanio rispetto alla proprietà privata - scrivono i giudici del Tar - la pubblica Amministrazione non esercita un potere autoritativo costitutivo, ma si limita ad accertare l'esatto confine demaniale». Dunque non un atto amministrativo vero e proprio, ma una materia nel caso da sottoporre ai giudici ordinari.
Francesco Pinna