Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Millepiani», cinque incontri possibili tra arte e teatro

Fonte: La Nuova Sardegna
18 ottobre 2011



Origamundi ha varato una stagione dedicata alla contaminazione di diversi linguaggi



Dall’installazione «Flusso» al dramma de «L’affare Danton»

CAGLIARI. Nel teatro come nella cultura il coraggio è una dote necessaria. Indispensabile sempre, addirittura vitale in tempi di crisi come gli attuali dove i tagli (di contributi e strutture) sembrano condannare ancora una volta compagnie e gruppi ad un basso profilo, spingendo magari verso la rinuncia ai progetti di ricerca pur di sopravvivere. Sono da salutare così come segni di ottimismo appuntamenti che spostano in avanti l’orizzonte. Cioè: momenti in cui, anche in presenza di forti difficoltà e scarse risorse, si tende a privilegiare il gusto della scoperta. È il caso di «Millepiani», rassegna curata da Origamundi che da ieri (e per un mese, fino al 18 novembre) al Ghetto, nel cuore del rione di Castello, propone un piccolo catalogo di novità teatrali dove il tratto comune è quello dell’incontro tra diversi linguaggi. Dalla musica alla poesia e alle tradizioni popolari «Millepiani» vuole infatti sondare diverse possibilità di comunicazione, mettendo in mostra eventi e allestimenti scenici frutto di incontri (e non a caso, dopo gli spettacoli è previsto anche un after show dove gli artisti si fermeranno a parlare con il pubblico).
Ad aprire il cartellone è «Flusso», spettacolo sotto forma di installazione (fino a domani alle 9,30 e 11,30, 20 e 21 alle 11,30 e 22 e 24 alle 9,30 e 11,30) ispirata a Don Lorenzo Milani e alla sua idea di responsabilità (è questa, individuale, libera e consapevole verso tutti gli esseri viventi che «rende le nostre vite degne o banalmente inutili»). L’installazione è costruita con macchine inventate da Raffaele Ugo con la presenza scenica di Raffaele Chessa. «Mammuscone», altra produzione Origamundi rilegge antiche tradizioni e leggende della nostra terra. In particolare quella che si racconta in territorio di Cossoine dove si trova una profonda cavità dove secondo il mito gli anziani andassero a morire. Lo spettacolo (il 27 alle 18 e il 28 alle 21) vede in scena l’attore Marcello Enardu in compagnia dle trombettista Mario Massa e le immagini video di Roberto Zanata.
«Donne dell’underground» è invece una carrellata curato da Marta Proietti Orzella in scena con Carla Orrù e Manuela Sanna (3 e 4 novembre alle 11) di brevi monologhi, «comici e brillanti, brevi ritratti maledetti di donne al margine, dunque donne dell’underground alla ricerca di una rivincita...». «Mechanic world» (10 e 11 novembre alle 21) è una produzione Spaziomusica che vede in azione il Modular quartet con i visual artisti Michele Casanova e Marcello Cualbu. Si chiude con il dramma «L’affare Danton» di Raul Iaiza (17 e 18 alle 11 e alle 21) messo in scena dai milanesi La Madrugada (w.p.)