MULINU BECCIU. Assemblea pubblica dei residenti: paura per i nostri figli
L'accusa: alcune aziende danno i rifuti ai Rom
Vedi la foto
«Le istituzioni ci ascoltino non ne possiamo più di vivere in queste condizioni». È il grido di protesta che si è sollevato dall'assemblea pubblica di via Crespellani, a Mulinu Becciu, alla quale hanno partecipato i residenti della zona per protestare contro i fumi tossici che ormai quasi ogni giorno si sollevano dal campo Rom della 554.
L'ASSEMBLEA Una situazione insostenibile, che ha spinto il comitato spontaneo “No diossina” a organizzare un incontro aperto a tutti i cittadini per discutere del problema. «Non ce l'abbiamo con i Rom, ma così non si può continuare - afferma Giorgio Boi, uno dei principali esponenti del comitato - abbiamo parlato con il Sindaco Massimo Zedda e con l'assessore alle Politiche Sociali, Susanna Orrù, e gli abbiamo spiegato il problema, mostrandogli le 800 firme raccolte dagli abitanti per protestare contro questa ingiustizia». Per questo motivo il primo cittadino e l'assessore si sono adoperati per aprire un tavolo a cui stanno partecipando Comune, Polizia, Carabinieri, Prefettura e Cacip. «Nell'ultimo incontro hanno preso parte anche i Rom - sottolinea Michele Treglia, esponente del comitato - con quattro rappresentanti, due per famiglia. Al prossimo appuntamento ci dovrebbe essere anche il nostro comitato».
LA SOLUZIONE La soluzione in teoria ci sarebbe, ma in concreto è difficilmente praticabile. Bisognerebbe spostare il campo Rom o almeno una delle due famiglie presenti attualmente nel campo della 554 in un terreno lontano dai centri abitati. «Ci sono delle zone ad Assemini e a Sestu, per esempio - propone Antonio Guerrieri - dove si potrebbe attuare una soluzione del genere, ma c'è bisogno di una decisione del Prefetto, perché una cosa di questo tipo a livello politico non verrebbe mai portata avanti».
I ROGHI I Rom incendiano i rifiuti di qualsiasi genere sempre più spesso, e gli abitanti di Mulinu Becciu sospettano che alcune aziende ne stiano approfittando: «La nostra impressione - dicono i membri del comitato - è che alcune ditte affidano ai Rom rifiuti speciali invece di provvedere allo smaltimento così come prevede la legge, risparmiando in questo modo parecchio denaro». Un problema è anche il costante impiego dei Vigili del Fuoco e delle forze dell'ordine in generale, che si devono occupare sempre più frequentemente di questi roghi: «E in questo modo non possono impegnarsi su tutto ciò che accade nel resto della città - protesta Ennio Giacalone, residente del quartiere - e poi, se io facessi quello che fanno i Rom passerei senza dubbio parecchi guai».
RABBIA Sono in tanti anche a prendersela con le due famiglie che vivono nel campo della 554: «Io ho rispetto per loro - dice Aldo Garau, che abita a Mulinu Becciu - ma devono capire che a casa nostra devono rispettare le regole a cui ci atteniamo tutti noi». All'assemblea ha partecipato anche Raimondo Perra, consigliere comunale del Psi, che abita a Mulinu Becciu e subisce anche lui i disagi derivati dai fumi tossici: «Stiamo parlando di un rione abitato da circa 20 mila persone - dice - io sono dell'idea che è necessario trovare un'altra area in cui sistemare i Rom, più lontana possibile dai centri abitati. Poi sarà fondamentale trovare un'intesa tra questa gente e l'amministrazione comunale, e loro dovranno rispettare le condizioni previste dall'accordo. Va considerato anche il fatto che in questo momento il campo della 554 è in condizioni disastrose, non può essere lasciato così».
Tra l'altro non si ha ancora idea delle conseguenze che questo materiale tossico bruciato può causare ai residenti: «Non sappiamo se quello che sta accadendo adesso avrà ripercussioni tra dieci o vent'anni - conclude Perra - siamo tutti preoccupati per la salute dei nostri figli».
Piercarlo Cicero