Nomadi Nuove regole al campo «I Rom trattati come gli altri»
IL CAMPO NOMADI Le famiglie pagheranno la luce e l’acqua che consumano n Stop ai pagamenti delle bollette di elettricità e acqua del Campo Rom: ogni famiglia pagherà ciò che consuma. Tagliato anche il servizio bus che portava i bambini a scuola, e quelli destinati a un'associazione che si occupava della manutenzione e pulizia del campo. Il comune ogni anno paga tra i 150 e i 180mila euro per i servizi idrici, stessa cifra per l'energia elettrica, la prima bolletta dell'acqua di quest'anno, ha sfiorato i 90mila euro. Ora le regole saranno uguali per tutti, per incentivare un consumo più responsabile. Dunque anche per le famiglie che vivono nel campo nei pressi della 554, verranno applicate le stesse condizioni per le utenze di energia elettrica domestica. In un periodo di crisi economica come questo, con tanti tagli agli enti locali, l’amministrazione comunale deve gestire al meglio le poche risorse disponibili. «Non avremo i soldi che sono stati spesi gli altri anni e non intendiamo neanche spenderli», ha detto l’assessore comunale alle Politiche sociali Susanna Orrù. È il frutto dell’incontro che l’espo - nente della giunta Zedda ha avuto con Rom, Comune, prefettura, carabinieri, vigili urbani e Guardia di finanza. «Le due famiglie presenti nel campo nomadi hanno eletto i loro rappresentanti, ora stiamo affrontando la questione da diversi punti di vista, loro si sono mostrati d'accordo con noi - ha precisato l'assessore Orrù - l'impostazione principale è quella della corresponsabilità, noi veniamo incontro a loro rispetto ad alcune esigenze, ma loro devono essere responsabili degli interventi che il Comune e la cittadinanza fanno per loro». I FONDI REGIONALI Rimangono in ballo una parte dei fondi stanziati dalla Giunta regionale ai tempi di Soru per la riqualificazione del campo, 229mila euro da spendere entro il 31 ottobre. L'assessore Orrù precisa: «Non riusciremo a spenderli, ma in accordo con la Regione, dobbiamo impegnarli entro dicembre per non perderli». Di sicuro serviranno per quello che sarà un nuovo modello di campo: le abitazioni saranno prefabbricate e i nomadi provvederanno a pagare in parte, o totalmente, la loro casa. «Chi non avrà le possibilità economiche, verserà i soldi per l'affitto - ha spiegato Susanna Orrù - ci sarà un contatore per ogni utenza, perciò ognuno pagherà ciò che consuma. Stiamo cercando di individuare altre aree anche con il Cacip e con la Provincia per trovare una soluzione, ma non è semplice perché Cagliari non ha molto territorio, l'ideale sarebbe separare le due grandi famiglie ». Monica Magro