Parlano il sovrintendente del teatro e il numero uno di Sardegna concerti
Stadio, lirica, concerti: «Ormai nessuno ce li chiede più»
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I suoi predecessori ne distribuivano ottanta, lui li ha ridotti a tre. «Quelli previsti dalla legge: Prefetto, Siae e un altro che non ricordo». Gennaro De Benedetto, soprintendente del Lirico, dice di avere abolito gli abbonamenti omaggio alle stagioni liriche e concertistiche per questioni di austerity, prima che etiche. Con venti milioni di debito patrimoniale, un'immagine del teatro a pezzi e l'ombra del commissariamento sul futuro, ci mancavano solo i privilegi.
LA SCELTA DI ZEDDA Gli unici che continuano a ricevere i biglietti, ma solo per le “prime” dei concerti e delle opere liriche, sono i consiglieri di amministrazione della Fondazione: Felicetto Contu, Oscar Serci, Maurizio Porcelli, Gualtiero Cualbu e Antonello Arru. Oltre al presidente, il sindaco Massimo Zedda che annunciando pubblicamente di aver acquistato di tasca sua la tessera per la stagione lirica ha, in qualche modo, aperto una strada. «È vero, la sua iniziativa ha avuto effetti positivi», spiega Di Benedetto. «Nessuno, dopo, ha avuto più il coraggio di chiedere nulla. Semmai sono io, qualche volta, a regalarne qualcuno. Sa, questioni di pubbliche relazioni».
È vero che sottobanco qualcosa continua a girare, ma il mondo è cambiato e se un tempo avere il biglietto omaggio faceva tanto potere, oggi è decisamente demodè. Anzi si rischia di essere derisi.
SARDEGNA CONCERTI Massimo Palmas, numero uno di Sardegna Concerti, decine di spettacoli organizzati ogni anno prima della crisi di quest'anno che ha portato la società a mettere sette dei quattordici dipendenti in cassa integrazione, ne distribuiva mediamente cinquanta a concerto, con punte superiori per le star che hanno suonato alla Fiera e all'Anfiteatro romano. «Avevamo un elenco di autorità, adesso non ci vengono più richiesti nemmeno quelli». Anche Palmas ritiene che l'esempio di Massimo Zedda, seguito poi da altri rappresentanti delle Istituzioni come il presidente della Provincia Graziano Milia, abbia funto da deterrente. «Hanno dato l'esempio». Ora chi fa diversamente è politicamente scorretto, il vento è cambiato.
IL PRIMO FU DELOGU Qualcuno, a dire il vero, i biglietti li rifiutava già nel '94, senza dirlo in giro. «Abbiamo sempre inviato i ticket degli spettacoli ai sindaci della città e li hanno sempre ritirati. Mariano Delogu, no, ce li ha sempre rispediti indietro», rivela Palmas.
Peraltro sia allo stadio Sant'Elia che all'Anfiteatro romano i posti riservati ai fruitori delle tessere omaggio sono ben individuati. E c'è da giurare che da domenica, allo stadio, molti tifosi guarderanno verso quel settore sotto la tribuna centrale. Per vedere la faccia di chi c'è. Oggi funziona così. (f.ma.)