VIA ROMA. Sottopiano del Comune
Le fotografie ingiallite del maresciallo Lorenzo Gasco, arrivato in Sardegna nel 1896 e destinato alla stazione di Dorgali: entrato nella storia dell'Arma come uno dei carabinieri più decorati di tutti i tempi. Ma anche armi antiche (come il moschetto Vetterli del 1870) e divise originali (quelle della Grande Guerra o della fondazione del 1814), il tutto arricchito con documenti, archivi e medaglie del passato.
È ricca di pezzi unici la mostra sulla storia dei Carabinieri nell'Isola, inaugurata ieri nel sottopiano del Municipio di via Roma. L'esposizione, voluta dal generale Luigi Robusto, comandante del Comando Sardegna, e curata nei minimi dettagli dal brigadiere Mariolino Ziulu, racconta per immagini e ambientazioni la vita dei militari in Sardegna, partendo dal 1822 sino agli anni Cinquanta. All'ingresso, a ricordare sacrificio e dedizioni estreme, è stata ricreata la scena dell'uccisione del carabiniere Giuseppe Ferrandu, caduto nell'agosto del 1936 durante un'operazione contro l'abigeato.
Nelle sale del sottopiano, poi, sono state ricreate anche una vera stazione dei primi del secolo scorso, così come una sfilza di manichini tracciano l'evoluzione di divise e armamentario. «Questa mostra - ha detto il generale Robusto, - racconta anche il sacrificio e la dedizione di molti giovani, sia sardi che non, che hanno lavorato in Sardegna in un tempo in cui si contavano quattrocento latitanti e le condizioni erano molto difficili. Dedizione e impegno che rimangono ancora oggi e che servono anche ad affermare una fede che ci porti ad essere veri, anche davanti ai tagli e alle ristrettezze economiche». L'esposizione, inserita nelle celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia, può essere visitata tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
A tagliare il nastro è stata chiamata la moglie dell'appuntato trentaquattrenne Francesco Deias, decorato di medaglia d'oro al valor civile, travolto e ucciso da un'auto in viale Monastir mentre soccorreva una donna vittima di un incidente stradale. Già dalle prime ore d'apertura, la mostra ha fatto registrare un boom di visitatori, segno indiscusso dell'affetto e della stima che ancora oggi i cittadini riversano alla Benemerita.
Francesco Pinna