Sicurezza stradale
Trasformare in energia creativa una forza distruttiva. Sono frutto di un processo alchemico i tre manifesti pubblicitari e lo spot sull'educazione stradale che da oggi passerà su Videolina e Sardegna Uno. Alcuni ragazzi tra i 14 e i 21 anni con una condanna penale, ai quali sono state applicate misure alternative al carcere sono stati coinvolti in un progetto di educazione alla legalità che ha cambiato loro la vita. E potrebbe cambiare anche quella di molti altri. A presentarlo ieri al Centro comunale Area 3 di Cagliari, l'attore Jacopo Cullin, gli organizzatori e gli operatori di Extreme Sports che, con i volontari del soccorso associazione SOS di Quartu, hanno simulato uno spettacolare incidente nel parcheggio di via Carpaccio. «Dire ai ragazzi di andare piano e che usare il casco a scodella non li protegge, non ha la stessa efficacia di vedere con i loro occhi come rotola via dopo l'urto mentre la spina dorsale ha subìto lesioni paralizzanti o mortali», ha spiegato Ernesto Salis della Extreme Sports.
Spot e cartelloni, realizzati con una grafica di grande effetto, raccontano di serate tra amici, dove la scelta di violare le regole di sicurezza fa passare dal divertimento all'asfalto. I cartelloni e i venti secondi del corto sono il frutto di oltre 100 ore di lavoro tra percorso di motivazione e orientamento, una fase dedicata alla legalità e una dedicata all'apprendimento delle tecniche di comunicazione, grafica ed elaborazione video. Un tirocinio in officine meccaniche ha concluso il percorso. «Abbiamo cercato di incanalare l'atteggiamento di sfida in un prodotto creativo facendo sperimentare ai ragazzi l'esperienza del costruire e dell'aggiustare per sostituirla all'azione del distruggere», racconta Maria Grazia De Vita, associazione Arcoes, che con La Carovana ha ideato “Una marcia in più”. «Il percorso ripartirà a breve con altri ragazzi e speriamo che diventi permanente. Dipende dai fondi», spiega Rita Pitzalis, responsabile del Servizio sociale per i minorenni di Cagliari che ha dato il via al progetto col patrocinio dell'assessorato regionale Sanità.
Il linguaggio scelto è semplice. Sono le frasi che i ragazzi dicono ogni giorno, luoghi comuni. Da sfatare. «Ma bà, il casco non mi serve». «Un bicchiere di più non mi fa niente». Ci ha scherzato Jacopo Cullin presentando un video che metterà su youtube per spiegare che, semplicemente, chi guida ubriaco o senza casco «è uno sfigato». «Abbiamo scelto Jacopo per presentare il risultato del lavoro perché è molto amato e il linguaggio tra pari funziona», spiega Monica Mariani di Arcoes che, con Dimitri Langiu della Carovana, ha accompagnato i ragazzi in un percorso di crescita, facendogli realizzare un prodotto di alto livello. Il piombo che diventa oro. Servirà? «Per gli incidenti stradali ogni anno in Italia muoiono 6.220 persone, 16 mila diventano gravemente invalide e il 90% delle loro famiglie subisce un declino della qualità di vita - spiega Cinzia Cinus dell'Associazione vittime della strada -. Parlarne serve sempre».
Cristina Muntoni