Lettera alla Procura: contorni poco chiari nelle decisioni sul futuro
Dai gestori dell'ex Vetreria un esposto al vetriolo
Il coperchio è stato tolto e tutto ciò che ribolliva nella pentola del centro polivalente “Ex Vetreria” di Pirri sta emergendo con tutti i suoi veleni fatti di accuse reciproche, cause civili ed esposti alla Procura della Repubblica. Ed è proprio alla magistratura che si è rivolto Andrea Campurra, presidente di InMediaArte, il consorzio di imprese che dal 2003 ha in gestione la struttura, per chiedere di «fare chiarezza in una vicenda dai contorni poco chiari». La stranezza starebbe in una coincidenza: il 22 settembre, con una delibera di Giunta, il Comune ha annunciato che l'ex vetreria diventerà un polo teatrale. «Che, guarda caso, è l'indicazione che ha dato Cada die teatro oltre un anno fa», afferma Campurra.
IL CONTESTO Nel documento inviato alla Procura InMediaArte ricostruisce a grandi linee tutta la gestione dell'ex Vetreria. «Siamo entrati nel 2003 perché abbiamo vinto una gara», spiega il presidente di InMediaArte, e sottolinea come «si trattasse di un esperimento per il Comune, perché per l'amministrazione era ed è a costo zero». Poi Campurra afferma che l'associazione «ha ricevuto pressioni per far rientrare Cada die alla Vetreria, dopo che hanno partecipato alla gara e hanno perso». Così il gruppo teatrale che vent'anni fa occupò gli spazi e creò il centro culturale, rientra in possesso del teatro, pagando un canone d'affitto di 2.500 euro per 11 mesi all'anno. Ma non è tutto.
Nell'esposto si legge che «nel 2005 l'assessorato ai Servizi sociali ci chiese l'utilizzo della sala Smeraldo per concederla alla cooperativa La Carovana. A tutt'oggi siamo ancora in attesa che il Comune ci riconosca le nostre spettanze». In pratica, il canone d'affitto. Stessa procedura per la sala Diamante. Ad agosto 2010, «a seguito del progetto comunale tendente all'avvio di un Sistema museale all'interno dell'ex vetreria, l'amministrazione ci coinvolse affinché partecipassimo a tale iniziativa, insieme al Comitato pro fondazione Aquilegia», si legge nell'esposto, «tale iniziativa non solo non si è a tutt'oggi concretizzata, ma avendo già consegnato la sala, non abbiamo potuto ricavarne il naturale reddito».
LE ACCUSE Ma il vero oggetto del contendere è con la compagnia teatrale. «Da gennaio 2010 Cada die non paga l'affitto», accusa Campurra, «per questo nel giugno scorso li abbiamo citati in giudizio». Nello stesso periodo, come si legge nell'esposto «Cada die ci proponeva di trasformare tutto il sito in polo teatrale e per le arti sceniche. Nella sostanza esattamente quanto previsto nella delibera di Giunta», che il Comune ha approvato il 22 settembre scorso.
L'ultimo atto martedì, quando Cada die illustra la sua proposta per il futuro polo teatrale, senza che sia stato nemmeno pubblicato il bando per la sua gestione. Ieri la risposta di Campurra: vetriolo condito con carte bollate. (m. g.)