Rassegna Stampa

Sardegna 24

Poetto,soleepasseggiate traibarettisopravvissuti

Fonte: Sardegna 24
12 ottobre 2011

 

Temperature ancora alte e tanti aficionados in spiaggia: scenario inedito per le camminate in riva almare

Sembra una beffa. Proprio nell’autunno con il settembre più caldo degli ultimi cento cinquant’anni e con un inizio ottobre che sembra luglio, il Poetto di Cagliari affronta questa coda d’estate senza gran parte dei suoi storici chioschetti. Basta una rapida passeggiata in un pomeriggio infrasettimanale per notare subito che la spiaggia dei cagliaritani è ancora viva. Pochi i parcheggi sul lato mare e ancora tanta gente sdraiata a prendere il sole. Chipuò permetterselo lascia il caos della città per fare una salutare corsetta o per un pranzo veloce ai baretti. In quali? In quei pochi sopravvissuti alla demolizione voluta dal Comunein vista dell’approvazione del nuovo Piano di utilizzo del litorale (Pul). Gli altri? Di alcuni come il Twist, storico locale della quinta fermata, rimane solo lo scheletro a fare da contrasto col vicino cartellone pubblicitario, chenepromuoveval’esotico menù. Più avanti i baretti della sesta sembrano abbandonati in tutta fretta, come dopo una catastrofe nucleare, con gli arredi ancora accatastati, coperti da un telo di plastica. Segno che non tutti hanno trovato un deposito dove stoccare sedie e tavoli, in attesa di ripartire con l’attività. Di altri, come la Torre spagnola, non rimane che qualche pedana in legno ancora da portar via. C’è poi chi è già proiettato al futuro, come l’Otium dellaprimafermata, dover fervono i lavori di realizzazione della nuovastruttura in legno. Ma gli habitué del Poetto non sembra portino il lutto per la mancanza di un chiosco ogni venti metri. I quattro locali superstiti non sono affollati. Non sembra abbiano approfittato più di tanto della mancanza di concorrenza. Tasto dolente questo, che i gestori dei baretti ancora attivi non vogliono affrontare. In pochi vogliono parlare dei recenti cambiamenti al Poetto. Lo fa Roberto De Luca uno dei gestori dell’Oasi Caffè, quarta fermata, «per dire, prima di tutto, che noi siamo ancora aperti, non abbiamo smantellato come hanno scritto i giornali. Si è fatto terrorismo mediatico sulla nostra situazione – continua – con notizie inesatte, solo per creare polemiche».Bocchecucite anche all’Emerson.«Noi pensiamo a lavorare e non guardiamo gli altri», dicono laconici al bar, praticamente in coro. Carlo Poddighe