Comune
URBANISTICA La commissione ferma il progetto su 28 ettari della “Residenza del parco”: prevista una modifica al Puc
Il progetto non aveva convinto troppo nemmeno la vecchia giunta comunale. Adesso, con la nuova maggioranza in Consiglio, per la “Re - sidenza del parco” è arrivato lo stop definitivo. La commissione Urbanistica, presieduta da Andrea Scano (Pd) ha stoppato una vecchia pratica che galleggiava negli uffici da agosto dell’anno scorso: l’esecutivo cittadino di Emilio Floris diede il via libera al parere preventivo su un intervento edilizio in un terreno di quasi 28 ettari tra viale Marconi, via Pisano, via Newton e il canale di Terramaini. La proprietà delle aree è divisa tra varie famiglie: gli eredi Mannatzu, Fantola, Caschili, Sicbaldi, Saddi (tra gli altri) e la ditta Cocco. Dove adesso c’è uno sterrato il progetto prevedeva la costruzione di più di duecentomila metri cubi di palazzine: volumetrie che sarebbero state realizzabili solo con una variazione, in aumento, dell’indice di edificabilità previsto dal Puc per quella zona. Tutto vicino al parco di Terramaini. Un grosso investimento che per adesso non potrà vedere la luce. La bocciatura della commissione non è sul progetto di edificazione, ma per quel progetto in particolare. Che non è stato considerato vantaggioso per il pubblico: una parte delle costruzioni, secondo la delibera, doveva essere destinata acase a prezzo agevolato per le giovani coppie. Ma la garanzia sulla realizzazione non è stata considerata sufficiente. Da qui, in commissione, i sei voti contrari della maggioranza e le tre astensioni dell’opposizione di centrodestra. «Ritengo che si tratti di un’area particolarmente delicata e meritevole della massima attenzione », spiega Andrea Scano, «costitui sce una delle ultime “grandi aree edificabili ” disponibili all’interno del perimetro urbano della città. Ma la sua importanza è strategica, anche perché diventerebbe il punto di sutura tra l’abitato del capoluogo e quello di Monserrato, Quartucciu e Quartu, interessando un asse viario già sovraccarico come viale Marconi ». Sul quale rischiavano di riversarsi le auto dei duemila nuovi inquilini previsti nella zona. Sulla stessa linea di Scano è Giovanni Dore dell’Idv: «Abbiamo detto no in primo luogo perché, come segnalato da alcuni componenti della commissione edilizia, “non è ammissibile alcun aumento di cubatura in quanto l’area è di valore ambientale e paesaggistico elevatissima”. Pertanto», continua Dore, «il piano proposto, quasi certamente subirebbe degli ulteriori blocchi delle competenti autorità paesaggistiche ed ambientali». E poi, aggiunge Dore, «il Puc è la nostra “legge ” che pianifica il territorio con una visione unitaria della città, pertanto le eccezioni (tanto più in zona sensibile sotto il profilo ambientale) devono essere valutate tenendo conto del beneficio per la città». E. F.