POETTO. Ricorso al Tar della Golfo degli Angeli contro il sovracanone agli stabilimenti
Gli avvocati: Regione e Comune non possono riscuoterlo
Il Comune o la Regione non hanno nessun titolo per richiedere il sovracanone sulle concessioni demaniali delle strutture del Poetto. Lo sostengono in un ricorso presentato al Tar gli avvocati Matilde Mura e Pilar Sanjust per conto della cooperativa Golfo degli Angeli, che sulla spiaggia dei Centomila gestisce sette stabilimenti balneari. Un balzello da oltre 43 mila euro che i legali giudicano illegittimo.
LA STORIA Nel ricorso presentato ai giudici amministrativi i due avvocati sostengono che «nessuna norma di legge prevede il pagamento del sovracanone da parte dei concessionari di beni demaniali, tanto meno in favore di enti quali Regione o i Comuni diversi dallo Stato, unico proprietario del bene oggetto della concessione. L'amministrazione regionale - affermano i due legali - ha ritenuto di pretendere somme di denaro per garantire ai vecchi concessionari il rinnovo della concessione senza l'esperimento di una gara come imponeva la disciplina comunitaria». La Regione nel 2006 rafforza la linea di condotta precisando che «la natura del sovracanone non è assimilabile a quella del canone concessorio demaniale da corrispondersi allo Stato, in quanto non è legata alla proprietà del bene, alla valenza turistica, al periodo di effettivo utilizzo». Pur a malincuore i concessionari dei baretti e degli stabilimenti balneari del Poetto pagano il sovracanone, ben guardandosi dal sollevare troppe obiezioni. Insomma, a fronte del pagamento - secondo i legali - ci sarebbe una sorta di immunità. Una soluzione che però non giustificherebbe il sovracanone. «Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge».
PAGAMENTO LEGALE A stabilire chi ha torto o ragione saranno i giudici del Tar. I dirigenti comunali e regionali coinvolti nella vicenda spiegano perché quello che gli avvocati definiscono balzello è più che legittimo. «Il sovracanone finisce interamente nelle nostre casse per il servizio di programmazione, mentre alla Regione va il canone per l'utilizzo del bene», spiega Giambattista Marotto, dirigente comunale del Servizio patrimonio. «È un modo per dotare l'Amministrazione di risorse finanziarie, dopo che la Regione nel 2010 ci ha trasferito l'incombenza». La cifra chiesta alla Golfo degli Angeli è consistente. «Il costo a metro quadro - stabilito dalla Regione - è di oltre 2 euro. La cooperativa è concessionaria di circa 2 ettari. Ecco perché la somma è elevata».
Sulla stessa linea Giovanni Pilia, direttore del servizio Demanio e patrimonio della Regione. «Dal 2001 al 2009 non abbiamo mai avuto problemi per l'incasso del sovracanone. Ricorsi simili al Tar hanno avuto esiti infruttuosi».