Una mega-gru toglierà lo scheletro in cemento armato da 17 tonnellate
CAGLIARI. Oggi o al massimo domani inizia la demolizione vera e propria dei baretti del Poetto: l’ultima fase della rimozione e che riguarda dodici delle venti strutture di ristorazione, quelle aderenti al consorzio «Poetto Service», che hanno chiesto e ottenuto di procedere da sole allo smantellamento (intimato dall’ordinanza comunale e dal magistrato). Venerdì scorso hanno ricevuto dall’amministrazione comunale l’assenso per l’occupazione del suolo pubblico, indispensabile per poter posizionare sulla strada la mega gru che dovrà sollevare il corpo centrale dei baretti: un blocco in cemento armato dal peso di diciassette tonnellate, più le piastre su cui le strutture sono ancorate. Sino ad ora ci è svolto il lavoro di smantellamento che ha comportato lo smontaggio delle verie parti componibili. Ora il prelievo del corpo centrale sancisce la demolizione definitiva. Il corpo in cemento armato era nato a seguito delle rimozioni fatte nel marzo 1986 dei casotti del Poetto e dei vecchi chioschi. Poco dopo, anche su sollecitazione del Comune, la Capitaneria di porto (allora competente per il demanio del Poetto) diede il permesso di ripristinare i baretti, ma in quaranta giorni, prima dell’inizio della stagione balneare. Da qui «la necesistà di fare in fretta - sottolinea Sergio Mascia, responsabile del consorzzio “Poetto service” - quindi ci siamo guardati attorno e abbiamo trovato alla Vibrocemento i manufatti adatti. E scelto questo tipo di blocchi in cemento anche perché il precedenza il Comune ne aveva ugilizzati di analoghi per i servizi igienici della spiaggia». Dopo la rimozione dei corpi centrali vi sarà la fase della bonifica con una grigliatura della spiaggia.
Intanto è già partita la corsa del Comune per il piano di utilizzo del litorale (Pul). Ma la procedura richiede dei tempi tecnici e il coinvolgimento, oltre che del consiglio comunale, anche della Regione. Senza Pul, però, non è possibile rilasciare l’autorizzazione edilizia, indispensabile per qualsiasi installazione sulla spiaggia, quindi anche per i nuovi baretti. I titolari di questi ultimi avevano richiesto da anni (dal 1988) che l’amministrazione comunale si dotasse dello strumento urbanistico in grado di rilasciare le autorizzazioni, ma ritardi su ritardi hanno prodotto un circolo vizioso che ha reso sempre più illegale la presenza dei chioschi. Inoltre anche secondo una sentenza del Tar, il Comune ha pesanti responsabilità proprio perché non ha mai realizzato il Pul, impedendo ai titolari dei chioschi di chiedere l’autorizzazione edilizia (tutt’ora mancante). Ora, secondo Mascia, i tempi tecnici per il Pul dovrebbero arrivare sino all’estate, da qui la richiesta di un permesso straordinario per dei baretti amovibili da installare da marzo a ottobre. (r.p.)