C’è l’ok della commissione Lavori Pubblici: per le manutenzioni tecnici e un numero verde
di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
Una task force per le manutenzioni delle case popolari. E un numero verde del Comune a disposizione per le segnalazioni. Dopo la rivolta di via La Somme e via Podgora il Comune simuove verso i rioni ad alta densità di edilizia sociale. L’idea del numero verde e della squadra di pronto intervento è venuta fuori ieri nella riunione della commissione Lavori pubblici: la settimana prossima, in commissione, interverrà l’assessore ai Lavori pubblici Luisanna Marras. Sono tante le zone della città dove i cittadini lamentano cattive condizioni delle abitazioni comunali: i cittadini di via La Somme, via Podgora e via Carnia sono scesi in piazza a protestare, arrivando perfino a bloccare il traffico.
Altre situazioni critiche in via Meilogu, ma anche in piazza Granatieri di Sardegna o nelle case parcheggio di piazza delle Muse e di via Is Mirrionis. Si tratta di edifici in precarie condizioni. Per qualcuno le manutenzioni servirebbero a poco, perché i problemi (umidità, lesioni e cedimenti) nontarderebbero a ripresentarsi: l’ideale sarebbe la demolizione e la ricostruzione, male casse di palazzo Bacaredda languono. Così l’amministrazione pensa al modo mettere mano rapidamente migliorando la qualità delle manutenzioni ordinarie. «Stiamo pensando di allestire un numero verde per gli interventi», spiega Maurizio Chessa, Pd, presidente della commissione Lavori pubblici, «al quale i cittadini potranno rivolgersi per i problemi degli alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica). Alla chiamata seguirà un sopralluogo di una task force degli uffici tecnici che esaminerà il problema. Dopodiché verrà programmato un intervento sulla base delle priorità e della disponibilità di risorse». Chessa dice no all’ipotesi di affidare la gestione delle manutenzioni ordinarie delle case popolari all’assessorato al Patrimonio: «Non cambierebbe nulla».
Nelle dichiarazioni programmatiche il sindaco Massimo Zedda ha parlato di nuove aree «sulle quali realizzare nuovi edifici di Edilizia residenziale Pubblica da destinare sia alle famiglie in attesa di ricevere un alloggio che a quelle che già dispongono di una casa di proprietà comunale oramai inadeguata agli standardminimi di abitabilità. Nonsi può», continua, «tacere sul fatto che vi sono edifici che più che manutenuti andrebbero ricostruiticon moderni criteri edilizi, abbattendo così anche i costi delle stesse manutenzioni ». Sempre per il primo cittadino, l'avvio diunprogrammagenerale di riqualificazione del patrimonio Erp, «appare quindi non più rinviabile». Zedda ha sottolineato la necessità di «un intervento di completo rifacimento delle strutture abitative, assieme al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie basilari, con l'impiego delle risorse disponibili e nonutilizzate. Sempre sul versante dell' Edilizia residenziale pubblica », aggiunge, «un'attenzione specifica sarà posta nel contrasto alle occupazioni abusive e nel recupero delle morosità ancora presenti». Nelle dichiarazioni anche novità anche sul versante dell’edilizia agevolata, per la quale «sarà avviato untavolo di confronto con i sindacati degli inquilini e dei proprietari per verificare se sussistono le condizioni favorevoli ad una riduzione dei canoni di locazione».