Il sindaco conquista la ribalta nazionale
Anthony Muroni
Un collegamento televisivo in prima serata sui canali nazionali già all'indomani del fragoroso successo su Fantola. E poi le ribalte di Pesaro, Firenze e Bari. E poi ancora tv, a La 7, fino alle mitiche poltrone in (finto) cartone di Ballarò. Il sindaco Massimo Zedda, in tre mesi, si è già conquistato un ruolo tutto suo nel panorama degli emergenti della politica nazionale.
Lo spaurito pulcino che il 31 maggio si era collegato con Giovanni Floris da una postazione cagliaritana ha già lasciato spazio all'aggressivo puledro di razza, capace di menare le mani con il più esperto governatore lombardo Formigoni. Con lo stile Hogan che sfida le variopinte giacche del brizzolato presidente una volta caro a Cl.
Nichi Vendola e Matteo Renzi se lo contendono nel risiko che porterà alla scelta del nuovo leader del centrosinistra nazionale, se è vero che il primo ne ha mutuato il fortunato slogan elettorale (“Ora tocca a noi”) e il secondo lo ha candidato alle primarie di prossima celebrazione. Tutto perfetto, tutto giusto, tutto bello. Perché Zedda ha dimostrato di non essere un abusivo al tavolo della politica che conta.
Ma i riconoscimenti non possono far passare in secondo piano le emergenze. Va bene il taglio delle auto blu, ottima la scelta di pagarsi di tasca l'abbonamento del Lirico e lodevole quella di provare a convincere assessori e consiglieri a sborsare qualche soldo per il ticket gratuito al Sant'Elia. Ma ora tocca ai residenti delle periferie-ghetto e a quelli che vogliono risposte sull'emergenza-casa e sul lavoro giovanile. E ora è forse il caso di provare le scomode poltrone delle case-tugurio di via La Somme, meglio ancora se lontano dalle telecamere.
Zedda sa bene che molto presto non sarà più sufficiente ricordare che tutte queste emergenze lui le ha ereditate. Presto i suoi elettori, quelli che gli hanno attribuito un trionfo dalle proporzioni inattese, si scorderanno delle vetrine nazionali e dei bei gesti, e inizieranno a presentare il conto. Il sindaco si attrezzi per dare risposte e invertire una tendenza al declino che pare inarrestabile. E, infine, fornisca alternative credibili e magari più funzionali ai progetti messi da parte, come quello della grande piazza sul mare e del parcheggio in via Roma.