Una seduta el conisglio comunale all’insegna dei cambi della guardia quella di ieri in consiglio comunale. In Aula è arrivato l’annuncio delle dimissioni dell’ex candidato sindaco di Fli Ignazio Artizzu, che lascia il posto al primo dei non eletti, Gennaro Fuoco. Artizzu si dedicherà solo all’altro palazzo di via Roma, il consiglio regionale: il discorso di commiatio di ieri si è concluso con un accorato “Via l’Italia, viva la sardegna, viva Cagliari”, città dalla quale, sostiene, sarebbe nata l’Italia. Fuoco, che gli subentra, aveva incassato poco più di 190 voti. Storicamente di destra, il neo consigliere comunale, aveva dichiarato che esserlo sigbnifica «essere onesti, leali, con forte senso di appartenenza a valori primari (Nazione, famiglia). In consiglio è stato anche annunciato un valzer di dirigenti. Riccardo Castrignano, attualmente al servizio Cantieri, andrà a dirigere anche il settore dell’edilizia privata. Da quegli uffici di via Sauro, al centro di infuocate polemiche per la paralisi delle pratiche urbanistiche (da sbloccare ci sono anche domande di condono dell’ 85), va via Clara Pala, che andrà a occuparsi dei Servizi Tecnologici, prendendo il posto di Michele Casula, pronto per la pensione. All’edilizia pubblica rimane Mario Mossa. Mentre è stato spostato dalle Politiche Comunitarie Gerolamo Solina: al suo posto il capo di Gabinetto del sindaco Francesco Cicero. Per il resto la seduta è andata liscia tra interrogazioni e mozioni. Discussa, e poi ritirata per approfondimenti, quella presentata da Paolo Casu ( Psd ’Az) e Gianni Chessa (Udc) sul destino del San Giovanni di Dio. Si è parlato anche della chiesetta aragonese, che era stata concessa all’associazio - ne I Sardi e finita nella bufera dopo il tentativo di cederla a Cresia di Paolo Fadda.