Rassegna Stampa

Sardegna 24

La Regione pretenda le servitù»

Fonte: Sardegna 24
3 ottobre 2011

 

Il sindaco Zedda: «Abbiamo idee e progetti, ma c’è il rischio che l’immenso patrimonio venga venduto dallo Stato»

Al sindaco di Cagliari parlare della destinazione da dare ad alcune servitù, soprattutto alcune, piacerebbe molto. Il fatto è che «c’è il rischio concreto che lo Stato levenda per far cassa ». Si riferisce, Massimo Zedda, al recente seminario organizzato dal ministero dell’Economia per illustrare, davanti a enti locali ed esperti, come si fa in tempi di crisi estrema ad abbattere il debito pubblico. Vendendo palazzi, immobili pubblici. A Cagliari ce ne sono tanti. Quelli del demanio militare sono 58, di cui solo 10 son passati alla Regione. Gli altri, tra i quali l’ex ospedale militare, l’ex panificio militare, la caserma Ederle - solo per citarne alcuni - non sono ancora passati nel patrimonio della Regione. Migliaia di metri quadrati, spazi tali da poter cambiare il volto della città, se a disposizione. Zedda lo sa ma non si illude. Anzi lancia un allarme. «Non so cosa aspetti la Regione ad attivarsi per avere quello che spetta alla Sardegna». L’accordo del 2008 tra Renato Soru e il ministero della Difesa andrebbe rispettato, insomma. Ma tre anni dopo gli immobili del demanio militare sono ancora dello Stato. Il trasferimento effettivo dipende solo dalla Regione. IComunipossono solo far pressione, lanciare progetti. Il precedente sindaco - a sentireEmidio Casula, ex sottosegretario di Arturo Parisi che già nel 2006 aveva stretto un accordo con Soru per la riorganizzazione delle servitù cagliaritane - non l’ha mai fatto. Zedda, invece, dice che «se la Regione deciderà di muoversi per la riacquisizione delle servitù militari, non potrà che trovare un forte sostegno, insomma un alleato, nel Comune di Cagliari ». I progetti, infatti, su cosa fare nell’ex ospedale militare, o aBuoncammino,o ancora a Calamosca, ci sarebbero pure. «Ma tutte le energie, le idee che abbiamo rischiano di rimanere sulla carta». Ora, l’ha ricordato Emidio Casula, alla Regione manca un tanto così per entrare in possesso di tutte le servitù di Cagliari e della regione intera. Dopo l’accordo del 2008 si tratta di andare al ministero del Tesoro, verificare l’intenzione reale dello Stato alla cessione dei beni per i quali si è raggiunta l’intesa. Se la Difesa conferma di nonessere interessata alla conservazione delle servitù, se anche gli altri ministeri sono dello stesso parere, è fatta. Nel qual caso, a Cagliari migliaia di metri quadrati di immobili nelle zone più belle della città, diventerebbero improvvisamente accessibili.