ELMAS. Ieri in Comune
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Per il nuovo stadio, tutto rinviato alla prossima settimana. Il Consiglio comunale, che si è riunito ieri mattina, non ha ricevuto il verbale dell'apposita Commissione regionale ed ha dovuto rinviare il punto all'ordine del giorno che prevedeva la variante “stralcio” del Piano urbanistico comunale delle aree di Santa Caterina, dove dovrà sorgere il nuovo stadio del Cagliari calcio.
La Commissione regionale si era riunita il 27 settembre ed aveva aggiornato successivamente la riunione. Ma ieri mattina non ha prodotto la sua valutazione. «Una mera questione burocratica che non inficia il nostro intendimento e il procedimento ormai avviato», spiega il sindaco Valter Piscedda. In sostanza mancando le carte in grado di documentare la compatibilità di una struttura come il nuovo stadio, non è stato possibile valutarlo e quindi votare.
L'iter per la realizzazione del nuovo stadio del Cagliari è cominciato nel luglio dello scorso anno quando il presidente Massimo Cellino ha richiesto «l'attivazione di procedura di accordo di programma». In pratica, l'intento di concordare con l'amministrazione comunale la realizzazione del nuovo stadio capace di 23 mila posti a sedere. Per riuscire nell'intento la società rossoblù «ha formulato richiesta di approvazione dell'accordo di programma in variante urbanistica» lasciando comunque «inalterati i parametri edificatori già conferiti all'area nel vigente Piano urbanistico comunale» e quindi «senza incidere in termini di incremento dei complessivi carichi urbanistici previsti».
Nella proposta del Cagliari calcio si prevede infatti «la realizzazione a cura e spese del proponente del nuovo stadio compreso di strutture ricettive, ricreative, commerciali e di servizio connesse». Una proposta da subito bene accolta dall'amministrazione del sindaco Valter Piscedda così come dall'opposizione, ben propensa a ricevere in cambio «la cessione gratuita al Comune del compendio storico di Santa Caterina» insieme a opere «preordinate alla creazione di un nuovo parco di pubblica fruizione».
Gian Luigi Pala