Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spunta l'ipotesi spezzatino

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2008

«Ho firmato un accordo di programma dopo aver ricevuto un mandato dal Consiglio. E c'è tutta la mia disponibilità a farlo approvare in Giunta e proporre all'aula di ratificarlo nei tempi previsti. Ma con Soru avevamo convenuto che entro 30 giorni la Regione avrebbe dovuto presentare una serie documenti amministrativi utili a supportare la pratica. E non è accaduto. Ricordo che io ho firmato un'intesa politica, ma il voto del Consiglio dà il via ai procedimenti amministrativi, comprese le varianti urbanistiche. Dunque sono necessari atti, che ad oggi mancano. Per cui approvare oggi la delibera di ratifica sarebbe un atto irresponsabile. Domani (oggi, ndr) chiederò alla commissione urbanistica se ci sono le condizioni per la ratifica, almeno di una parte. Se ci sono è probabile che approveremo, ma non possiamo dire sì a un minestrone, sarebbe irresponsabile, e ci esporremmo a ricorsi infiniti». Emilio Floris ha superato la rabbia che, dopo la notifica degli avvisi di garanzia a due dirigenti comunale per presunti abusi sul parco di Tuvixeddu, lo aveva indotto a congelare l'accordo di programma siglato a fine marzo con la Regione. Il problema è un altro. L'incompletezza della pratica. «Ho firmato l'accordo a tempo di record per consentire alla Regione di non perdere il finanziamento di 20 milioni di euro che il ministero delle attività culturali ha messo a disposizione per i 150 anni dell'Unità d'Italia per il Betile. Ma nel frattempo avrebbero dovuto inviare una serie di documenti, progetti in fase più avanzata. Che ci sono solo sul Porto. Per il Betile occorre riequilibrare gli standard di zona per i parcheggi e trovare altre aree dove allocarli; la riqualificazione socio-economica di Sant'Elia, un progetto sul quale io e la maggioranza ci siamo impegnati in campagna elettorale, è ancora uno studio di prefattibilità che prevede 1000 o 15 mila abitanti a seconda dell'opzione che si sceglie. Quanto al Campus», prosegue il sindaco, «sono aumentate le volumetrie grazie anche all'acquisizione di nuove aree ma non sono sufficienti per garantire gli standard. Non sono problemi insormontabili, ma siccome per dire sì non basta la volontà politica credo che ci voglia più tempo. A meno che non si scinda l'accordo: campus da una parte e Betile e Sant'Elia dall'altra. Inoltre, se dicessimo sì, come potremmo giustificarci agli occhi di chi si è visto bocciare pratiche perfette? Per questo vorrei sedermi attorno a un tavolo con la Regione e capire, ad esempio, se vogliono cambiare il Ppr». (f. ma.)