Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari , una fornace di 42 km

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2011

Domenica nella seconda Maratona della Solidarietà sarà il caldo l'avversario più temibile

Non solo africani tra i favoriti, ci si gioca anche il titolo sardo
È la maratona dei buoni sentimenti e dei buoni propositi. Quarantadue chilometri e 195 metri di sudore (bella idea quella di correre a Cagliari il 2 ottobre, altrettanto la proposta del 22 aprile per il 2012!) e fatica, ma anche di paura: paura che l'organizzazione non abbia imparato dagli errori di un anno fa (i sintomi ci sono), paura, espressa dal presidente della Fidal Sergio Lai, che il passaggio nei centri abitati sia accolto male e ci siano problemi con il traffico («Il Comune mostra indifferenza, non c'è neppure un loro rappresentante alla conferenza stampa»), paura degli atleti che il tempo renda tutto più difficile. Un anno fa fu il diluvio a complicare tutto, stavolta sarà il caldo. Si parte alle 9,30, si arriverà con il sole a picco e vento leggero.
Se non le condizioni per un buon riscontro cronometrico (la previsione è attorno alle 2.20'), c'è comunque una discreta partecipazione di atleti di valore, attirati da 18 mila euro di montepremi. Tempi alla mano, non è detto che il successo vada a un africano, anche se l'algerino Filali (2.13'59" di personale) e i keniani Kipkering e Biwott, oltre ai marocchini Hajji e Kabbouri sono da podio. La presenza di un atleta come Giorgio Calcaterra, iridato della 100 km, in una maratona lenta e dura come quella che si annuncia può anche far saltare il banco. Lo avrebbe fatto, ai suoi tempi, anche Gianluigi Curreli, il sardo più veloce di sempre (2.13'56"), oggi vicesindaco di Nuxis e presente nella non competitiva.
La gara è valida anche come campionato sardo assoluto e i pretendenti sono sostanzialmente tre: Andrea Porta, Filippo Salaris e Gabriele Carta. Gli altri sono outsider, anche se è bello rivedere in gara un vecchio leone come Massimiliano Loddo.
Tra le donne, se è impronosticabile la futura campionessa sarda (assenti tutte le big), sono invece Marcella Mancini e Ilaria Bianchi le favorite per la vittoria, con Monica Casiraghi (in forse sino all'ultimo) e Tatiana Betta possibile alternative.
Il tracciato è filante e ha buone potenzialità di sviluppo futuro. La Maratona della Solidarietà (questo il nome ufficiale) parte e arriva a Cagliari, ma attraversa anche Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu, con la parte finale sul lungomare Poetto. Proprio sulla strada di allenamento di tanti cagliaritani e del presidente della Provincia, Graziano Milia, (40mila euro il contributo), ormai prigioniero di quello che lui ha scoperto essere «un mondo intero che corre, nel quale ci si saluta, ci si rispetta. Una bella realtà dal punto di vista umano, un modo per fare comunità».
Una comunità che per ora è un po' ristretta: appena 260 iscritti (comunque il doppio degli arrivati di un anno fa), gli ultimi dei quali alcuni marinai della fregata francese “Guépratte”, che da oggi a lunedì sarà ormeggiata al molo Ichnusa.
La maratona è dedicata alla memoria di Efisio Deidda, il podista asseminese morto durante la preparazione: per ricordarlo, otto amici correranno a staffetta, indossando una maglia con la sua foto.
Carlo Alberto Melis

 

In palio i titoli italiani Fispes di maratonina
C'è anche la 21 km tricolore
Non c'è solo la maratona. Tra domani e domenica saranno molte le attività collaterali. Sabato quelle non sportive (dalle 17,30 al parco di Monte Claro, con spettacoli sino a tarda sera), con il convegno sul tema “Maratona: il piacere di superare il limite”, all'Istituto Europeo di Design (ore 15). Domenica quelle legate alla gara. Da via Roma partiranno anche i partecipanti alla non competitiva di 4 km (arrivo nello Stadio dell'Atletica) e gli atleti paralimpici che parteciperanno alla mezza maratona che, su un percorso a parte (?), assegnerà i titoli italiani della Fispes. Una ventina quelli presenti tra atleti in carrozzina, non vedenti (c'è il vicecampione mondiale Cionna) e con lesioni cerebrali. Sul valore tecnico di questo campionato (non su quello simbolico, legato al tema generale della solidarietà) bastano le parole di Sandrino Porru, presidente federale: «Dovevamo disputare il campionato entro il 30 settembre, ma nessuno si è fatto avanti per organizzarlo».
In pista, in attesa dell'arrivo ci saranno gare per i giovanissimi (400, 800 e 1.200 metri); nel pomeriggio a Monte Claro, un quadrangolare di calcetto con squadre di emigrati, amministratori pubblici e giornalisti. ( c.a.m. )