LA DENUNCIA PARTITA DA DUE CONSIGLIERI DI MINORANZA
Dall’amministrazione 72 mila euro all’anno all’associazione culturale “I Sardi” per la cura e la manutenzione dell’accampamento. Eppure sporcizia e abbandono regnano
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Che fine fanno i soldi pubblici, che dal 2007, finanziano le manutenzioni e la pulizia ordinaria del campo rom all’altezza della statale 554? «Il sito, nonostante il Comune di Cagliari elargisca puntualmente soldi pubblici all’associazione “I Sardi”, affidataria della gestione del campo, versa in uno stato di totale di abbandonoe degrado, oltre che di gravissima e pericolosissima carenza igienico-sanitaria». La denuncia arriva da due consiglieri di minoranza, Paolo Casu e Gianni Chessa, che il 19 settembre hanno presentato una mozione in Consiglio comunale. La domanda dei due esponenti dell’opposizione non è casule. «Gli atti dicono che il Comune, da quattro anni a questa parte, ha concesso l’incarico in affidamento diretto per le manutenzioni e la pulizia ordinaria e per l’attività di intermediazione culturale all’associazione “I Sardi”, per un importo di 72mila euro l’anno» spiegano Casu e Chessa nel corso di una conferenza stampa. «Il campo nomadi di Cagliari invece è diventato un ghetto, che ha prodotto una situazione deleteria per la città. È un sito compromesso, che non sarebbe arrivato a questo punto con i controlli dovuti, per cui l’associazione “Sa Strigiula” prima del 2007 e quella di “I Sardi” poi, sono state pagate profumatamente ». E via ad elencare l’incongruenza tra la cifra annuale sborsata dal Comune e lo stato di degrado del campo: «Il sito è nato nel 1995 per favorire l’integrazione della popolazione rom in città -ha affermato Gianni Chessa (Udc) -ma i cattivi comportamenti dei due clan familiari presenti e i mancati controlli hanno favorito la situazione attuale. C’è un’emergenza sul fronte ambientale: cumuli di pattume bruciato che emanano odori nauseabondi, depositi di rame che poi vendono a peso, residui organici, parti meccaniche e apparecchiature elettroniche sparse in tutto il campo. Ogni sera la pulizia dei fili elettrici per il recupero del rame provoca incendi che sprigionano tossine nel quartiere di Mulinu Becciu ». Ma non ci sono solo i problemi di degrado e di convivenza: le mancate attività di manutenzione ordinaria causanoanche ingenti spese per il Comune. Rincara Paolo Casu (Psd’Az): «Per ilpagamentodelle bollette di acqua e luce, ogni anno l’amministrazione spende cifre salate: si parla di 97mila euro di consumi idrici nei primi nove mesi dell’anno e di una cifra altrettanto alta per i consumielettrici. Ci sono perdite d’acqua dappertutto, consumielettrici senza criterio. Aldanno la beffa: l’associazione “I Sardi” per cui ilComunesborsa altri 72mila euro l’anno per le manutenzioni e i controlli non fa il lavoro che deve fare». Ma non è la sola cifra che l’associazione riceve: negli ultimi due anni, il Comune oltre ai 144mila euro, ha pagato altri 42mila euro in tre differenti determinazioni. La prima, del 26 gennaio 2010, per servizi di assistenza e mediazione culturale: 12mila euro. La seconda del 13 aprile 2010 per interventi urgenti di bonifica, servizi di assistenza e mediazione culturale: 16mila. L’ultima il 23 marzo 2011 con oggetto “Urgente procedimento per l’affidamento dei servizi di custodia pulizia, piccole manutenzioni e attività di ascolto e mediazione che assegna all’associazione ‘I Sardi’”: 14mila euro. «Il lavoro dell’associazione nel campo rom è inesistente - ribattono i due consiglieri di minoranza -. Dovevagarantire controlli a tutti i livelli, invece il sito deve essere smantellato». Non ultimo il problema della conflittualità esistente tra i due clan familiari presenti: «I cittadini nomadisono circa 150, di cui ben 80 sono bambini - hanno conlcuso Casu e Chessa - vivono in condizioni incivili e i conflitti sono sempre dietro l’angolo. Con le famiglie più forti che comandano e con quelle più rispettose delle regole che soccombono. C’è un vecchio finanziamento regionale per ilcamporomdi 500milaeuro. L’amministrazione dovrà dirci cosa intende fare