VIABILITÀ. Dalla Regione in arrivo fondi per rafforzare il bike sharing
L'assessore Coni: bene le proposte di Città ciclabile
Una città a misura di ciclista. Questo almeno l'intento dell'amministrazione Zedda. Una parte dei fondi in arrivo dalla Regione infatti verranno utilizzati per creare le infrastrutture necessarie per rendere agevole la circolazione in bici. In programma ci sono la realizzazione di piste ciclabili tra piazza Repubblica e piazza Giovanni XXIII e tra piazza Matteotti e Marina Piccola. Nei giorni scorsi l'associazione Città ciclabile ha inviato all'assessore al Traffico le “Proposte per la ciclabilità cagliaritana” che Mauro Coni accoglie con favore, tranne una: «Le corsie preferenziali non possono essere utilizzate dalle due ruote».
IL FINANZIAMENTO La Regione venerdì scorso ha stanziato 9,8 milioni di euro per le aree vaste di Cagliari e Sassari. «Quanto spetterà a Cagliari ancora non è chiaro, il calcolo si fa in base a criteri oggettivi come numero dei residenti, estensione, etc.», precisa Coni, che spiega anche i passi successivi: «Tutti i comuni dell'area vasta devono sottoscrivere un accordo complessivo dove inserire gli interventi dettagliati con i tempi e le risorse necessarie».
I COSTI Per realizzare un chilometro di pista «ci vogliono tra i 20.000, se è già presente l'asfalto, e i 200.000 euro, per realizzarlo da zero. In media a Cagliari un chilometro si realizza con una spesa che varia tra i 50.000 e i 100.000 euro. Per cui con i fondi stanziati dovremmo riuscire a creare 20 chilometri. Che non è poco», specifica Coni.
I PROGETTI Tra i progetti del Comune ci sono appunto le piste ciclabili, da piazza Giovanni XXIII a piazza Repubblica e tra piazza Matteotti e Marina Piccola. «Un intervento molto importante sarà il collegamento della pista che passa sul canale di Terramaini con via dei Conversi, creando accessi vicino al bocciodromo e con via Genneruxi. Un'idea che è arrivata tramite una petizione popolare», spiega Coni che specifica: «Prima bisogna ripulire e rendere accessibile la pista di Terramaini, che è piena di sterpaglie». Tra gli altri progetti c'è anche il potenziamento del bike sharing (il noleggio di biciclette pubbliche), per cui sono disponibili 2,5 milioni di euro stanziati da viale Trento, e piste verso gli altri centri dell'hinterland, «che devono essere pulite, accessibili, riconoscibili e per questo rispettate dagli automobilisti». L'integrazione tra le varie piste della città e con i centri limitrofi e il bike sharing sono alcune delle proposte di Città ciclabile.
L'ASSOCIAZIONE La onlus ha diviso gli interventi tra quelli da realizzare a breve termine, e quelli a medio lungo termine. Tra i primi rientra la «promozione dei 30 chilometri orari come standard di velocità limite in area urbana» o, per lo meno, «su tutti i controviali della città e nelle zone “sensibili”, come gli ambiti scolastici»; l'«installazione diffusa di attrezzature idonee per la sosta della bici» e «l'accessibilità dei mezzi pubblici, cioè l'estensione del trasporto bici (possibilmente gratuito) in metropolitana e sui tram». L'assessore però mette le mani avanti: «Bisogna dialogare con il Ctm. Non dico di no, ma è un'ipotesi che va studiata bene». Tra gli altri progetti a breve termine c'è l'utilizzo regolamentato dei marciapiedi (con aree riservate alle bici attigue alla banchina per i pedoni e percorsi misti, ciclabili e pedonali) e quello delle corsie preferenziali. Su quest'ultima proposta Coni invece è netto: «Escluderei l'utilizzo delle corsie preferenziali (per bus e taxi, ndr )».
Oltre la mancanza di piste ciclabili, circolare in bicicletta in città è pericoloso per le innumerevoli insidie costituite da buche e binari dimessi. Città ciclabile chiede che questi ultimi vengano rimossi, «prima che la Sovrintendenza li dichiari patrimonio storico della città», ironizzano. Un pericolo che Coni conosce bene: «Sui binari ci sono caduto anche io quando ero ragazzino. La ruota del mio “Ciao” si era incastrata tra le rotaie». Sarà per questo che i fondi per la loro rimozione ci sono già: «Sono barriere architettoniche, quindi utilizzeremo i soldi già stanziati per la loro eliminazione».
Mario Gottardi