Gli studenti dello Ied hanno girato Cagliari fingendosi viaggiatori
Città sul web assente e pochi parlano inglese
Si è presentata alla Galleria dello sperone e, in inglese, ha chiesto che cosa ci fosse da visitare. «Due euro e 50», ha risposto insistentemente la ragazza all'ingresso. Un aneddoto per descrivere i limiti di “Cagliari città turistica”. A raccontarlo sono gli studenti del master in marketing e comunicazione dell'Istituto europeo di design: si sono “travestiti” da turisti per osservare in che modo i turisti vedono la città. Ieri il loro studio, fatto in collaborazione con la Mystery shop eyes di Maurizio Battelli, è stato presentato nella sede dell'Ied a Villa Siotto.
LA CONOSCENZA Come tutti i turisti, hanno iniziato il loro lavoro cominciando dal web. E, immediatamente, hanno scoperto che le informazioni sono scarse e, talvolta, anche non aggiornate o non gestite. Difficile individuare l'albergo giusto usando internet. Controllare le guide turistiche? Cagliari, rispetto al resto dell'Isola, occupa, in media meno del 7 per cento degli spazi nei libretti usati dai turisti.
L'ARRIVO Comunque, magari grazie ai voli low cost, i visitatori arrivano in città. E, nonostante il buon approccio in aeroporto (lo stand della Regione è ricco anche se non ha troppe informazioni sulla città), scoprono quanto è difficile muoversi a Cagliari. Cercando una mappa, ne trovano una delle 9 disponibili: ovvio che influenzino i turisti nella scelta dei siti da visitare.
LA VISITA Finalmente arrivano in città. E, spesso, davanti ai monumenti trovano cartelli “corretti” con lo scotch. Anche se dal 2004 la situazione è migliorata grazie a una serie di indicazioni sui monumenti, in inglese e in italiano? Informazioni in inglese? Nel report viene raccontata l'esperienza all'Antico Palazzo di città: “un unico addetto in tutta la struttura che si sviluppa su 4 piani. Scarsissima conoscenza dell'inglese (pare anche dell'italiano!). Alla richiesta di poter essere accompagnata per una visita, l'addetto rispondeva: only me, here only me”.
GLI INTERVENTI Tra le criticità anche la scarsa capacità a proporre le destinazioni da visitare. Soprattutto, per la non conoscenza dei luoghi. Un aspetto sul quale il Comune aveva già cominciato a lavorare. Alla presentazione, oltre al direttore dell'Ied Massimo Cugusi e all'assessore provinciale al Turismo Piero Comandini (mancava l'omologo regionale Luigi Crisponi), c'era anche Barbara Argiolas, assessore comunale al Turismo. «Per la prossima settimana», ha annunciato, «abbiamo organizzato una visita turistica con i ragazzi degli infopoint: un approfondimento per poter consentire di dare le informazioni che i visitatori chiedono».
Marcello Cocco