SAN MICHELE. Dopo la contestazione di lunedì, anche ieri i residenti volevano bloccare la viabilità
Chessa (Udc): «Più di due milioni per la ristrutturazione delle facciate»
Niente barricate ieri in via La Somme, ma la situazione resta esplosiva.
Dopo la clamorosa protesta di lunedì sera con l'adiacente via Podgora bloccata per ore dai cassonetti messi di traverso dai residenti, ieri mattina nel rione è tornata la calma. Ma solo in apparenza. Di pomeriggio, infatti, decine di famiglie si sono riversate in strada con l'intenzione di paralizzare nuovamente la viabilità non in via La Somme angolo via Podgora, bensì nelle trafficate vie Abruzzi e San Michele. Se l'azione di protesta non è stata attuata è solo perché gli abitanti hanno saputo che il sindaco Massimo Zedda era fuori città. L'obiettivo, infatti, era costringere il primo cittadino a presentarsi per ascoltare le lamentele legate al degrado e alla fatiscenza degli edifici e dare risposte concrete. Gli striscioni di protesta affissi all'ingresso di via La Somme sono rimasti al loro posto, idem il gazebo allestito nell'antistante piazzetta.
Durante la serata il microfono è passato di mano in mano ed è servito a tanti per sfogare la propria rabbia. È da decenni, infatti, che gli abitanti attendono invano la ristrutturazione delle case. Più che abitazioni, veri e propri tuguri di 45 metri quadri pieni di infiltrazioni d'acqua, muffa, crepe, fili scoperti, topi, blatte. Proprio ieri un bidone utilizzato come riserva idrica si sarebbe staccato dal tetto di una palazzina a causa delle raffiche di maestrale, fracassandosi al suolo fortunatamente senza colpire nessuno. Dai tetti sono volate anche tegole che sono andate ad aggiungersi ai cumuli di detriti (non sempre transennati) che si possono “ammirare” ai piedi degli edifici. Venerdì alle 17 è prevista una manifestazione davanti alla chiesa di San Michele. I residenti hanno invitato il sindaco. Gli consegneranno centinaia di firme contro il degrado raccolte nell'ultima settimana. Roberto Copparoni, presidente provinciale dei Verdi ha effettuato un sopralluogo.
«Osservando queste case», ha commentato, «si comprende quanta superficialità ci sia stata da parte del Comune nell'affrontare un problema che prima di essere politico è umanitario». Sostegno ai residenti anche dal consigliere comunale Gianni Chessa (Udc). «Ci sono 2,6 milioni per la ristrutturazione delle facciate», ha detto, «i lavori partiranno a ottobre, ma secondo me queste case dovrebbero essere buttate giù e rifatte nuove». (p.l.)