Poetto
IN SPIAGGIA Lo stabilimento ha chiesto ad alcuni clienti di liberare gli alloggi realizzati senza il permesso del Comune
La stagione balneare finisce ufficialmente tra poco meno di due settimane. A qualche cliente del Lido, però, è toccato fare i bagagli in anticipo. Alcune cabine spogliatoio occupate per un’intera stagione - è stata la scoperta - non avevano le autorizzazioni dello Sportello unico per le attività produttive del Comune. In sintesi, non solo non dovevano essere abitate dai bagnanti ma neppure costruite. E allora, meglio svuotarle, in ossequio alle richieste della segreteria dello stabilimento «costretta ad intervenire da alcuni piccoli problemi burocratici». Quello che è accaduto, è tutto nero su bianco nella determina del Suap datata 9 settembre. Lo scorso maggio, il Lido aveva richiesto via posta elettronica al Suap l’autorizzazione per realizzare 22 cabine spogliatoio in legno per i frequentatori dello stabilimento e due recinzioni a giorno lungo la spiaggia, per delimitare l’area della concessione con posa di paletti di legno e corda fino a quindici metri dalla battigia. Nella conferenza di servizi appositamente convocata il 14 luglio, però, era emerso che le opere dello stabilimento, oggetto della richiesta, in realtà erano già state costruite da un bel pezzo. Un fatto verificato sia dai funzionari del servizio per l’Edilizia privata del Comune (dopo un sopralluogo della polizia municipale) sia dai rappresentanti del servizio Demanio e patrimonio della Regione. Conclusione: alla fine della stagione, in zona cesarini, è stata accertata «l’occupazione abusiva» della spiaggia e la domanda della Lido srl è stata rigettata. Da qui la richiesta ad alcuni clienti di fare armi e bagagli con un po’ d’anticipo sul 30 settembre. La spiegazione ufficiale? «Alcuni inconvenienti legati alla burocrazia». Lorenzo Manunza