Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, c'è il primo accordo

Fonte: L'Unione Sarda
8 settembre 2008

Intesa tra Regione e Cocco costruzioni, ma sale la tensione con Comune e Coimpresa

Palazzo in via Dante in cambio dell'area di viale S.Avendrace
Il centrodestra: «Il Comune sia fermo nella difesa della legalità e del diritto».
Non ci sarà nessun palazzo davanti a ciò che resta della necropoli punica di Tuvixeddu, sul versante di viale Sant'Avendrace. Ieri mattina, dopo una breve trattativa, l'impresa Raimondo Cocco Costruzioni e la Regione hanno trovato un'intesa per una permuta: Viale Trento cederà un palazzo con 14 appartamenti (tutti affittati) in via Dante 105, i costruttori venderanno l'area e demoliranno fondamenta e pilastri già realizzati prima dello stop imposto dalla Commissione regionale del paesaggio e dichiarato illegittimo dal Tar e dal Consiglio di Stato.
L'accordo è stato raggiunto ieri mattina nel corso di un incontro - che segue di una settimana quello precedente - al quale hanno partecipato da una parte Raimondo e Michele Cocco, rappresentanti dell'impresa, con i loro legali Benedetto e Stefano Ballero, dall'altra Renato Soru, Maria Antonietta Mongiu e Gianvalerio Sanna, rispettivamente assessori alla Cultura e all'Urbanistica.
Sarà la Giunta regionale, in una delle prossime riunioni, a deliberare lo scambio e - riferisce Benedetto Ballero - «entro i primi di ottobre saranno formalizzati gli atti».
Il valore economico dell'operazione è stato quantificato tra i quattro e i cinque milioni di euro, compresi la quantificazione, da parte dei privati, del danno emergente e del lucro cessante. Nell'area liberata la Regione realizzerà una piazza.
LO SCONTRO E mentre la storia del cantiere Cocco - fuori dall'Accordo di programma, dunque infinitamente meno complessa - si conclude positivamente, sull'altro versante di Tuvixeddu tutto è ancora molto complicato, nonostante la Mongiu ieri mattina auspicasse «che questa vicenda si chiuda positivamente» e informasse che «continuiamo nella ricerca di una soluzione serena e condivisa».
Una soluzione serena che sembrava possibile, per quanto molto difficile, prima di giovedì, quando la Giunta regionale ha deliberato di vincolare per altri tre mesi il colle. Il sindaco Floris ha parlato di «schizofrenia da parte di Soru, che da una parte invita al dialogo e dall'altra s'impone d'imperio», mentre Giuseppe Cualbu, amministratore di Nuova Iniziative Coimpresa, ha definito «scellerata» la decisione della Giunta.
Ieri a sostegno di Floris sono scesi in campo, con una durissima nota, i capigruppo della maggioranza di centrodestra. «Davanti all'ennesimo esempio di gestione personalistica del potere e della cosa pubblica da parte del Governatore e della sua Giunta, con spregio di qualsiasi norma di legge e della dialettica istituzionale, l'amministrazione comunale deve mantenere un atteggiamento di fermezza in difesa della legalità e del diritto». Per Ugo Storelli (Fi), Massimiliano Tavolacci (Udc), Alessandro Serra (An) e Claudio Tumatis (Lavoro e quartieri) «ciò avviene nonostante la disponibilità al dialogo manifestata dal Comune sia prima che dopo che le sentenze di Tar Sardegna e Consiglio di Stato hanno messo in evidenza l'utilizzo sviato del potere per fini differenti a quelli istituzionali, nonostante il sindaco di Cagliari abbia convocato per il 10 settembre una riunione finalizzata a verificare la possibilità di un accordo per la risoluzione dei problemi, nonostante non sia ancora ricostituita la Commissione Regionale per il Paesaggio, cui spetterebbe l'avvio, lo sviluppo e la conclusione di un procedimento su possibili ulteriori azioni di tutela del colle».
«SORU, NO AGLI ABUSI» Per i leader consiliari «la Giunta ha già abusato dello strumento della sospensione cautelare dei lavori per cause di urgenza per 90 giorni, sulla base di presupposti non corrispondenti alla realtà dei fatti, cioè il ritrovamento di nuovi sepolcri ed ora costringe amministrazioni locali e imprenditori a nuovi ricorsi alla giustizia amministrativa affinché siano garantiti i diritti dei cittadini e il ruolo dei Comuni». Per Storelli, Serra, Tavolacci e Tumatis «l'amministrazione comunale deve mantenere un atteggiamento di fermezza in difesa della legalità e del diritto, per garantire la realizzazione del progetto che finalmente consentirà alla città di riappropriarsi del colle di Tuvixeddu, con quel parco archeologico che già oggi tutela rigidamente l'area di pregio storico-ambientale».
Sul fronte del Consiglio regionale, Giovanni Pileri (FI) ha chiesto «la sospensione dell'esame del disegno di legge che dovrebbe nelle intenzioni della Giunta consentire di poter bloccare nuovamente gli interventi di Tuvixeddu». (f. ma.)

06/09/2008