Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

E il Centrodestra chiama già i sardi alle urne

Fonte: La Nuova Sardegna
5 settembre 2008

VENERDÌ, 05 SETTEMBRE 2008

Pagina 6 - Sardegna

I partiti di opposizione alla giunta di Soru spingono sulla mobilitazione popolare



E’ di fatto, pur senza il candidato, l’avvio della campagna elettorale per il 2009




FILIPPO PERETTI

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CAGLIARI. Il Centrodestra ha lanciato ieri la campagna per il referendum del 5 contro la legge salvacoste e contro il piano paesaggistico regionale, ma ha di fatto lanciato anche la campagna elettorale verso le Regionali del 2009, anche se ancora non ha scelto il candidato leader.
L’avvio della mobilitazione popolare contro l’operato della giunta di Renato oru è stato ufficializzato ieri in una conferenza stampa ripresa da tutte le agenzie. Le segreterie dei partiti che in consiglio regionale si ritrovano nel Pdl e non solo vogliono sfruttare al meglio l’appuntamento in programma tra un mese esatto, quando i sardi saranno chiamati a decidere se abrogare la legge 8 del 2004 (Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale). In caso di vittoria dei Sì, cadrebbe anche il Piano paesaggistico regionale. Non ci sono certezze sul voto, perché è ancora in piedi l’ipotesi di annullamento del referendum in quanto il consiglio regionale, nel frattempo, potrebbe approvare in extremis una modifica alla legge indicata nel quesito abrogativo.
Il neo coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, ha parlato di «sfida importante, determinante e decisiva» e ha detto che con questa campagna «parte un processo che tende a ribaltare i termini nei quali la Sardegna è stata amministrata, portata ad un disastro senza precedenti». Dopo aver ribadito che la legge 8 ha bloccato l’isola, ponendo vincoli quando manca un progetto di sviluppo, Cappellacci ha aggiunto: «Siamo per la tutela assoluta, non per un quadro di regole non certo, ma la tutela assoluta non significa che pochi possano decidere per tutti».
Dato che la «salvacoste» e soprattutto il Ppr sono stati contestati da molti sindaci e ha creato malumori nella popolazione, il Centrodestra ha preannunciato una «mobilitazione nel e nel territorio». Il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, possibile candidato nel 2009, si è fatto portavoce della protesta. «Il referendum - ha detto - è la base per presentare ai sardi una nuova Regione con regole certe e uguali per tutti».
Il coordinatore di Alleanza nazionale, Mariano Delogu, ha rivolto un appello agli elettori a non disertare le urne perché venga raggiunto il quorum di validità del 33 per cento: «Siccome la gente non ha una grande voglia di andare a votare - ha spiegato - dobbiamo far capire ai sardi che bisogna abrogare una legge inaccettabile. Non vogliamo certo liberalizzare le coste e le costruzioni, ma non ci può essere uno solo che decide cosa gli piace e cosa non gli piace».
Il presidente Udc, Felicetto Contu, ha ricordato che il problema degli effetti del modello vigente nella pianificazione paesaggistica è molto sentito da molte categorie, come gli agricoltori e i commercianti, per i suoi effetti economici negativi. Invece il leader Uds, Mario Floris, ha contestato Soru per la sua visione del «territorio è mio e le gestisco io», spiegando che con il sistema delle deroghe «si nascondono interessi fortissimi che possono favorire i compari». Raffaele Farigu (Nuovo Psi) ha parlato di «interessi obliqui». Anche Pasquale Onida (Fortza Paris) ha contestato l’odierna «impostazione verticistica» e ha detto che bisogna «smentire l’idea che vogliamo favorire i cementificatori». Infine Michele Cossa (Riformatori) ha ricordato sotto accusa «c’è il dirigismo della Regione».