È partita in sordina all’inizio dell’estate la protesta di alcuni residenti nel quartiere Marina contro la movida notturna. Qualche lamentela con i vicini in cerca di solidarietà, un scambio di vedute con i gestori dei locali, sino alla protesta muta dei lenzuoli appesi alle finestre con la scritta: “Vogliamo dormire”. Ora, però, i cittadini (in realtà un gruppo ristretto) sembra si siano veramente stancati. Riuniti in comitati e schierati in delegazioni hanno alzato il tiro. Ricevuti dall’assessore alla Viabilità e traffico, Mario Coni, hannochiesto espressamente al Comune, di non rinnovare le concessioni in scadenza per l’occupazione del suolo pubblico ai vari club, bar e ristoranti presenti numerosi nel rione. Vogliono tagliare la testa al toro. Niente più tavoli all’aperto, meno gente per le vie. Niente spettacoli dal vivo,menorumore la notte. Edè subito guerra.Unaguerra di tutti contro tutti. Ci sono i cagliaritani che, pur non abitando alla Marina, riconoscono le legittime esigenze di chi la sera vuole riposare e quelli che, invece, sentono il bisogno in città di uno spazio vasto che rassomigli ai quartieri delle movida europea visitati nell’ultima vacanza. Ci sono i residenti di lunga data che si ricordano il degrado della rione negli anni passati: la delinquenza per le strade e i topi grandi comeyorkshire padroni della notte. A questi si contrappongono i nuovi residenti che hanno visto le migliorie degli ultimi anni, pedonalizzazione e ripavimentazione, e vorrebbero avere un quartiere gioiello tutto per loro, con mamme che passeggiano per le vie e bambini che giocano nelle le piazze, finalmente libere dai tavoli e dalle sedie dei pub. La paura di perdere tutto sta creando delle fratture anche tra i diversi titolari dei locali. Ci sono quelli che da anni ormai apparecchiavano i tavoli all’aperto e che mai avevano ricevuto lamentele nel quartiere, che si scagliano contro i nuovi arrivati. Contro quelli che, fiutato il business, hanno iniziato da quest’anno a riempire vie e scalinatecon i loro tavolini e gazebo, magari proponendomusica dal vivo amplificata da microfoni e casse, forse superflui e sicuramente chiassosi. Domani inizia la rassegna “Marina Cafè Noir” che per quattro giorni proporrà spettacoli dal vivo con l’intero quartiere come palcoscenico. Sarà la prova del nove per tutti, abitanti della rione e visitatori del fine settimana, per dimostrare che a Cagliari ci può essere uno spazio inserito nel cuore della città, dove fare cultura, divertirsi, main cui si può anche vivere serenamente la propria quotidianità. FACEBOOK Tutti d’accordo, il quartiere è più bello se “by night” Cagliari di CARLO PODDIGHE sardegna@sardegna24.net Un gruppo di residenti non vuole la movida, e domani inizia il festival
Tutti d’accordo, il quartiere è più bello se “by night”
Cagliari di CARLO PODDIGHE sardegna@sardegna24.net
I locali all'aperto sono meravigliosi. Piuttosto si faccia in modo che tutte le case del quartiere abbiano infissi isolanti (funzionano e possono essere fatti anche in modo da adattarsi alle tipologie storiche) e poi chiudano le finestre... Ovviamente partendo dal presupposto che i clienti dei locali siano un tantino educati. Valentina Cocco
Cagliari sarebbe un vero e proprio paradiso, se non fosse abitata dai cagliaritani! Non rinnovare le concessioni significa far riprecipitare nel degrado il quartiere che era rinato con i localini all'aperto. Qui bisogna decidersi: si vuole Cagliari città turistica o Cagliari paradiso del pensionato? Se la risposta è la seconda opzione allora continuiamo così, facciamoci del male!!! Enzo Tuveri
Ok, niente vita notturna alla Marina, a Castello, Stampace e Villanova, niente neanche al Poetto che disturba i fenicotteri. Dove si sposta il divertimento cagliaritano? Sulla 554 va bene? Ale Murgia
Siamo alle comiche finali il residente ha sempre ragione sembra perchè vota e crea consenso elettorale il turista torna a casa...e dice che cagliari è una città di fantasmi...notturni e cagliari non avrà più turismo danni per milioni di euro Gian Luigi Nieddu
Ma che li accontentino gli abitanti di Marina, Castello, Stampace e tutto il resto. Facciamo tornare i quartieri come erano 10 o 15 anni fa: delle latrine a cielo aperto. Perché fin quando son stati in mano ai soli residenti quello erano: dei cessi. Roberto Zaccheddu
Non abito in centro ma in una stradina poco frequentata della città, eppure ogni mattina tra le 5 e le 6 il camion dei rifiuti passa sotto la finestra della mia camera e mi fa fare i balzi nel letto, con relativo infarto. Dunque anche io protesto, non contro gli schiamazzi dei nottambuli, ma contro una visione del problema "rumori molesti" ipocrita e riduttiva..La Lisa
L'orario dovrebbe essere quello previsto per consentire ai residenti di poter dormire almeno 6 ore (per esempio le attività commerciali e d'intrattenimento possono "far chiasso" dalle 22 alla 1 del mattino). Quindi: basterebbe solo trovare un punto d'incontro. Il turismo non significa non rispettare la libertà altrui!!! Simonetta Orrù
È pieno di case sfitte: Pirri, Genneruxi, Fonsarda, Monserrato, Assemini, Sestu, Elmas, Quartu, che problema c'è? Il centro è un area ad uso e consumo di tutta la cittadinanza e delle attività commerciali, ricreative e turistiche. Il casino per quanto regolamentato c'è e ci sarà sempre, se si vuole silenzio si va a vivere nel 95% del territorio con finalità residenziale! Semplice! Speriamo che al comune tengano duro. Diego Dos Santos
Ma siete mai stati a Roma, Barcellona o MIlano... sono città vive con tanta gente che si diverte fino a notte tardi... se vogliamo che Cagliari diventi una vera città turistica dobbiamo convivere con questi disagi... basterebbero solo più controlli dalle forze dell’ordine, che evidentemente non esistono. Ci sono tante zone della città silenziose, trasferitevi e largo ai giovani. Educati. Emiliano Cossu