ANALISI. Decisivo l'ennesimo aiuto da parte della Regione. Arriverà?
Ecco perché si rischia il commissariamento
Qual è la situazione, attuale dei conti del Lirico? Perché i soldi in cassa sono sufficienti a pagare gli stipendi di ottobre? A quanto ammonta, oggi, il debito patrimoniale? Che cosa ci si attende esattamente dalla Regione per attenuare la pressione del passivo finanziario? Quante possibilità ci sono che l'anno si chiuda in passivo ed arrivi il commissario? Se arrivasse, che cosa accadrebbe?
Sono le domande che oggi si pone chi ha a cuore il destino della principale fabbrica culturale sarda (304 dipendenti e 124 mila spettatori nel 2010) e a cui occorre rispondere con chiarezza per capire dove si sta andando.
I CONTI A garantire la liquidità necessaria per pagare i prossimi stipendi è l'anticipazione di una tranche del Fondo unico per lo spettacolo, il contributo ministeriale erogato alle Fondazioni. I soldi - 2,8 milioni - sono stati accreditati nelle scorse settimane ma si sono subito ridotti a poco più di 1,9 perché il Banco di Sardegna ha trattenuto una somma precedentemente anticipata. Poi sono di nuovo cresciuti a 2,5 grazie a un contributo straordinario erogato dalla Regione il 9 agosto scorso. Di questi 1,4 milioni andranno via tra stipendi e contributi di agosto e settembre. Restano 1,1 milioni a cui vanno sottratti alcuni costi della Madame Butterfly (230 mila euro) e aggiunto il presunto incasso dell'opera (400 mila). Totale: 1,2 milioni con i quali si pagano gli stipendi di ottobre o poco più. Per garantire le paghe sino a dicembre bisognerebbe che il Comune anticipasse il suo contributo (2,6 milioni nel 2010). Ed è ciò che è stato richiesto.
DEFICIT PATRIMONIALE La passività patrimoniale, il vero cancro del teatro, ammonta a 19 milioni di euro. Il debito è così composto: circa 5 milioni è il debito con i fornitori (il più pesante), 5 è il fido bancario (totalmente utilizzato), 5 milioni è l'ammontare del tfr dovuto ai dipendenti, 4 il residuo dei mutui a medio e lungo termine (7,5 milioni) contratti nel 2003 da Mauro Meli.
IL RUOLO DELLA REGIONE Per evitare il secondo passivo consecutivo che, secondo la legge Bondi, determinerebbe automaticamente il commissariamento tra le cui conseguenze ci sarebbe l'applicazione dei contratti di solidarietà ai dipendenti, è obbligatorio rimodulare il debito. Ma serve il sostegno della Regione. Che, in sintesi, dovrebbe garantire alla banca che “coprirebbe” il caso di inadempienze del teatro. E su questo che il cda è incartato da mesi ed è su questo che verte l'incontro di martedì prossimo in viale Trento. Decisivo. Perché il piano B sarebbe cruento.
Fabio Manca
Il caso
Biglietteria:
cda diviso
tra conti
e pressioni
Tra i punti all'ordine del giorno del consiglio di amministrazione di lunedì della Fondazione del teatro lirico ce n'era uno delicato, legato a quattro assunzioni a tempo determinato di cui tre per la biglietteria. Come è noto il servizio è stato esternalizzato oltre un anno fa (e affidato al Box office) per abbattere i costi. E ciò ha fatto sì che i dipendenti precari precedentemente utilizzati restassero senza lavoro. Non a caso quella della biglietteria è una delle rivendicazioni forti dei sindacati. Ma divide il consiglio di amministrazione.
Uno dei nodi è la legge Bondi che impedisce assunzioni nelle fondazioni lirico-sinfoniche sino al 31 dicembre del 2011. Un altro riguarda i costi: in caso di assunzione diretta sarebbero di circa quattro superiori a quelli sostenuti attualmente con il servizio gestito da una società esterna. Il problema è, dunque, squisitamente politico. Assumere i precari (non prima dell'inizio del 2012) garantirebbe la diminuzione della pressione sindacale, ma peserebbe sui conti. Da qui le divisioni in consiglio. (f.ma.)