Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Teatro Impossibile, con “Call center” l'addio a Riverrun

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2008

A Cagliari


Il divorzio, assicura Elio Turno Arthemalle, è stato «del tutto consensuale». Sempre divorzio, comunque: da quattro mesi, dopo undici anni, lui e Monica Zuncheddu non fanno più parte del Riverrun. «Meglio di certe compagnie che sopravvivono un po' come quelle coppie in crisi che non hanno i soldi per gli avvocati». Rotti i legami e costituita una nuova associazione, Teatro Impossibile, portano via la loro parte di patrimonio. In particolare Call center-inbound/outbound , lo spettacolo che racconta in presa diretta, con un realismo condito di ironia e sarcasmo, la nuova frontiera del mondo del lavoro precario: un fenomeno, quello dei call center, particolarmente intenso in Sardegna e soprattutto a Cagliari, dove si stima che ben 6.000 persone vi lavorino con contratti a tempo determinato.
Scritto da Angelo Trofa ed Elio Turno Arthemalle (nella foto), Call center sarà interpretato da Valentina Fadda, Felice Montervino, Vanessa Podda, Iole Sulis, Angelo Trofa ed Elio Turno Arthemalle. Regia: Monica Zuncheddu.
Il debutto del Teatro Impossibile avverrà stasera, e in replica domani, alle 21, al Lazzaretto di Sant'Elia (vista la coincidenza con la visita papale, il consiglio per gli spettatori è di evitare viale Diaz). A commentare lo spettacolo sarà un breve intervento di Maria Letizia Pruna, docente di Sociologia del Lavoro all'Università di Cagliari, che potrà fornire ulteriori elementi di riflessione a chi, tra il pubblico avesse bisogno di chiarimenti o approfondimenti.
L'ambizione di Teatro Impossibile è di inventare un nuovo spazio, non solo fisico ma soprattutto di pensiero, capace di stravolgere completamente alcune delle concezioni e degli stereotipi tuttora attribuiti al teatro. Ma anche di riappropriarsi del sapere in quanto tale; ed il tentativo, la scommessa, la ricerca sono di inventare ponti, connessioni, nessi logici e non, fra forme del sapere oramai frantumate in percorsi specialistici spesso destinati ad élite. «Proprio per questo - spiega il comunicato diffuso dall'associazione - la stessa composizione interna non si limita alla presenza di teatranti, ma è estesa a persone provenienti da ambiti apparentemente lontani dal teatro». (m. n.)

05/09/2008