Ticket sui turisti: commercianti e albergatori non alzano le barricate
Federalberghi: ne discuteremo con il sindaco
Ti aspetti barricate. E invece gli albergatori prendono tempo e evitano di proclamare guerra alla proposta di istituire una tassa di soggiorno: «Non ce la sentiamo di dare un giudizio adesso», dice il presidente provinciale di Federalberghi Mauro Murgia, «perché dobbiamo prima capire se e quando verrà introdotta e i possibili effetti». Murgia, che è anche proprietario del Caesar's hotel, però avverte: «A Firenze, dove è stata introdotta da poco, è stato registrato un leggero calo di presenze. Ma è ancora presto per dire se sia collegato al ticket o meno. Noi aspettiamo di incontrare il sindaco, e siamo abbastanza tranquilli perché Zedda ha specificato che quella della tassa ai turisti sarà solo una soluzione estrema nel caso non si riescano a ridurre le spese per far fronte ai tagli del Governo nazionale».
50 EURO IN PIÙ La tassa di «un euro a stella», di cui ha parlato il sindaco Massimo Zedda, comunque fa paura, specialmente in un momento come questo: «Incide soprattutto sulle famiglie. Pensate a un soggiorno di tre-quattro giorni per tre persone. In un tre stelle significa circa 50 euro in più», conclude Murgia. A Cagliari, dove i posti letto sono circa 2000, i pernottamenti dello scorso anno sono stati 467. E una tassa media di due euro (Zedda ha parlato di 50 centesimi o un euro per stella) porterebbe alle casse comunali poco meno di un milione. Ma a quali costi?
I CONTRARI Davide Collu, direttore del T-hotel, è preoccupato perché una eventuale tassa sui turisti che prenotano le camere d'albergo andrebbe a incidere «sull'appetibilità» di Cagliari, intesa come destinazione per le vacanze.
«Dobbiamo capire che la città non ha grandi attrattive, non abbiamo il Colosseo. L'appeal è basso. Se si interviene con una tassa, la nostra appetibilità calerà per forza». Il rischio è quello di perdere una fetta del mercato: «Noi viviamo per l'80-85 per cento di un traffico “business”, legato alle trasferte per motivi di lavoro. Solo in minima parte le camere sono occupate da un traffico “leisure”, di persone che scelgono Cagliari per trascorrere il loro tempo libero. Credo che con una tassa sul turismo rovineremmo il lavoro fatto in questi anni». L'alternativa? «Magari cercherei di trovare risorse nel settore sommerso del turismo. Servirebbero più controlli su tutta la filiera dell'industria».
LA PROVINCIA Ma c'è anche chi vede la proposta del primo cittadino di Cagliari come una possibilità di migliorare l'offerta turistica. Piero Comandini, assessore al Turismo della Provincia, avverte: «Non sono contrario all'idea, come non credo che siano contrari neanche i turisti. Però ai vacanzieri devono essere dati anche servizi in più. Quell'euro in più potrebbe servire per migliorare i trasporti pubblici, consentire ai musei delle aperture straordinarie o offrire delle cartine della città ai turisti. Altrimenti questa scelta verrebbe vista solo come un balzello». L'importante è programmare l'introduzione della tassa: «Se veramente c'è bisogno di istituire il ticket turistico è necessario parlarne per tempo con gli albergatori, in modo che si possano organizzare per la prossima stagione estiva. Discutiamone ora per programmare bene le cose in vista della stagione del 2012».
CONFCOMMERCIO Il direttore della Confcommercio cagliaritana Giuseppe Scura annuncia che negli uffici dell'associazione si è «già iniziato a studiare le possibili ricadute della tassa sul commercio della città». Anche Scura preferisce non schierarsi né contro né a favore della proposta di Zedda: «Auspichiamo un incontro, come promesso dallo stesso sindaco». La preoccupazione però è quasi scontata: «Sicuramente, in un momento come questo, una scelta del genere può influire sul turismo delle famiglie e sulla loro capacità di spesa».
Michele Ruffi