Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nonostante due sentenze la Regione impone uno stop di 3 mesi «per tutelare il colle

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2008


Tuvixeddu, cantieri di nuovo bloccati
Cualbu: «Scelte scellerate», Floris: «Questa è schizofrenia»
I legali dell'impresa Cocco hanno già annunciato un ricorso al Tar.
Il clima di cordialità emerso nell'incontro del 28 agosto tra Regione, Comune, Soprintendenza ai beni archeologici e Nuova Iniziative Coimpresa è già finito nel cassetto. «C'è la volontà di discutere per trovare soluzioni fuori dai Tribunali», aveva dichiarato il governatore Renato Soru al termine di quel vertice a quattro convocato per risolvere il problema-Tuvixeddu. Ma le buone intenzioni spesso muoiono al mattino: in questo caso, sono andate in pensione ieri sera grazie a una delibera di quattro pagine con cui la Regione ha imposto nuovamente il blocco dei lavori sul colle cagliaritano. Pare difficile, a questo punto, evitare una guerra di carte bollate.
LO STOP La sospensione durerà tre mesi, così da scongiurare (come si legge nel provvedimento) «il pericolo» del venir meno «dei connotati primari caratterizzanti e qualificanti il patrimonio storico e archeologico» di Tuvixeddu, dove «dal 1997 al 2007 sono state rinvenute ben 1.166 sepolture, di cui 622 all'interno dell'area del parco archeologico, 113 oltre i confini del parco e 431 oltre i confini sia del parco archeologico che del Parco urbano».
L'IMPRESA Furibonda la reazione di Giuseppe Cualbu, amministratore delegato di Nuova Iniziative Coimpresa, che già il 25 agosto - alla notizia di un imminente nuovo blocco dopo il via libera agli scavi di Tar e Consiglio di Stato - aveva usato il termine «ricatto: o si scende a patti e si accettano le proposte della Regione, oppure il cantiere chiude». Questa volta l'imprenditore parla di «scelte scellerate» e, giura, «non avremo più nessun tipo di remora nell'adottare azioni che le impediscano», punta il dito contro i ritrovamenti di nuove tombe giudicando «gravissimo che con falsi presupposti, cioè la notizia di nuove scoperte mai avvenute in aree della Coimpresa, si adoperino provvedimenti che ancora una volta producono danni ingentissimi per le casse regionali» e chiude la porta a ogni accordo: «Provi adesso il presidente Soru a parlare nuovamente di tentativo di dialogo. Evidentemente non esistono altre sedi se non il Tribunale. Valuteremo ogni parola e ogni dichiarazione contenuta in documenti della Regione che possano essere ritenute lesive dei giusti diritti della Coimpresa». Sull'obbligo di sospendere i lavori, Cualbu precisa che «verificheremo i termini di legge e avvieremo tutte le azioni legali necessarie al ripristino della legalità». Ovviamente, non si escludono azioni che puntino «a un risarcimento».
TAR Tar e Consiglio di Stato, bocciando i provvedimenti di sospensione della Regione, avevano parlato di «sviamento di potere» da parte di via Trento. Ma la Regione, nella delibera, spiega che «la sentenza del Tar ha annullato il vincolo per motivi esclusivamente procedimentali», tenuto conto che «lo stesso giudice ha rilevato che qualora “la Regione intenda, nel prosieguo, riavviare una procedura volta all'estensione del vincolo”, dovrà attenersi ai rilievi di carattere procedimentale». Quindi, visto che «la Giunta ha integrato e modificato il disegno di legge 161 che istituisce la Commissione regionale per il paesaggio», che «il disegno di legge è già in discussione», che «alla Regione spetta l'obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione» di ciò che «riveste carattere di bellezza naturale o paesaggistica e di interesse archeologico», ecco il nuovo blocco dei lavori.
IL COMUNE «Schizofrenia», attacca il sindaco Emilio Floris: «Da una parte si vuole trattare coi privati, dall'altra arrivano nuovi blocchi. Non si capisce dove si voglia arrivare. Ora studieremo la delibera e valuteremo che passi compiere». Intanto i legali dell'impresa Cocco, la ditta che ha aperto uno dei cantieri sul colle, hanno annunciato un ricorso al Tar. Per Antonello Liori (An), «Soru crede di essere il padreterno».
ANDREA MANUNZA

05/09/2008