I CENTO GIORNI. Il sindaco Zedda: lo Stato ci trasferirà 20 milioni in meno, servono fondi alternativi
L'ipotesi: in albergo un euro in più a stella per compensare i tagli
Dice che la preoccupazione più grande è quella dei tagli agli Enti locali: «Per ora le previsioni parlano di 20 milioni in meno di trasferimenti al Comune. Questo significa che faticheremo molto a mantenere lo stesso livello di servizi pubblici». Massimo Zedda arriva al traguardo dei cento giorni da sindaco quando la luna di miele con la città continua («C'è ancora tanta fiducia in me, che mi riempie di responsabilità») e il Governo si prepara ad approvare una Manovra lacrime&sangue che costringerà anche il Municipio a rivedere i programmi. «Bisognerà tagliare il superfluo e trovare altre risorse, senza alzare le tasse per i cittadini».
Il proposito è ottimo. Ma la soluzione quale può essere?
«Qualche giorno fa con Matteo Renzi ho parlato della tassa di scopo che ha introdotto negli hotel di Firenze: un euro per ogni stella. Ne discuteremo con gli albergatori. È una possibilità, che ci consentirebbe di aumentare le entrate senza pesare sulle tasche dei cagliaritani».
In questi primi 100 giorni avete bloccato tutti i progetti ereditati dal centrodestra.
«Non è vero. Ci siamo incontrati per sbloccare la situazione dell'ex ospedale Marino. Lo stesso è avvenuto per Tuvixeddu. L'unico a esser stato fermato è il cantiere del parcheggio di via Roma: irrealizzabile. Se avessero trovato una bomba, cosa molto probabile, avremmo dovuto evacuare la Marina. E poi: se fosse stato veramente così importante per la città, perché il contratto non lo ha firmato la vecchia amministrazione?».
Tuvixeddu. La sua volontà di dialogare ha lasciato perplesse alcune frange di ambientalisti.
«Consegneremo alla città un parco, non credo ci sia da lamentarsi. Termineremo anche il primo lotto dell'asse viario tra via Cadello e via San Paolo, che si fermerà in via Is Maglias».
E la seconda parte, quella che doveva attraversare il colle?
«È un progetto datato, costosissimo e pensato quando non c'era ancora l'idea di collegare la città all'hinterland con la metropolitana. Credo che basti potenziare la 554 e il collegamento tra l'Asse mediano e la 131».
E il museo della necropoli? È vero che non lo realizzerete?
«Abbiamo già tanti spazi museali e molte strutture che si stanno per liberare, come l'ospedale Civile. Potrebbe essere un grande polo culturale collegato all'Anfiteatro e all'Orto botanico».
Cosa farete in via Roma?
«Rimango dell'idea che si possano liberare le quattro corsie del lato portici, fare lì la piazza e realizzare dei parcheggi in una struttura leggera in viale Bonaria e nell'area delle Ferrovie. Ma prima bisogna allungare la linea della metropolitana. Fino ad allora nessuno saprà mai quanto traffico assorbe realmente e quanti parcheggi sono necessari».
La mancanza di consiglieri in Giunta ha creato qualche malumore. Confermerà un esecutivo di soli tecnici?
«Non credo ci siano stati malumori. La verità è che ho qualche remora: i consiglieri per entrare in Giunta dovrebbero dimettersi. E visto che sono incarichi di fiducia, che può anche venire a mancare, voglio evitare che gli eletti si trovino fuori dall'aula».
Il Poetto a fine ottobre sarà deserto. E il rischio è che i baretti non vengano ricostruiti in tempo per l'estate 2012.
«Spero di poter approvare le linee guida del Pul in tempi brevi e che a marzo i concessionari possano ricostruire, magari grazie all'inserimento di una norma transitoria che consenta di salvare la prossima stagione estiva».
Dall'ordine del giorno dell'ultima riunione di giunta è sparita la discussione sul Registro delle unioni civili. Non è il momento, dopo le polemiche su crocifisso e moschea?
«Semplicemente non ho avuto ancora modo di leggere il testo. Devo verificarlo, e poi non voglio che venga strumentalizzato».
Ora che è sindaco, quanti vengono a bussare alla sua porta?
«Pochi. Tutto sta nel come ci si presenta e come si prendono i voti».
Cosa farete nei prossimi 100 giorni?
«Più delibere di indirizzo. A breve ci sarà quella sugli immobili del Comune. Abbiamo tanti palazzi vuoti, ma per affittare alcuni uffici paghiamo oltre un milione di euro. Palazzo “Caide”, in piazza del Carmine, o quello del caffè Svizzero in via Crispi, ospiteranno sportelli del Municipio. Ad esempio l'ufficio relazioni con il pubblico».
Come è cambiata la sua vita da trentacinquenne?
«Ho meno tempo libero. Io sono molto riservato, quando voglio stare tranquillo vado da amici o sto a casa, perché se esco è impossibile non fermarsi a parlare con la gente. Se non ne hai voglia, meglio non uscire per non sembrare scortese. Spesso però è importante, serve per conservare il contatto con la città».
Michele Ruffi