Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda non potrà concludere accordi con i privati prima delle conclusioni di un’inchiesta condotta da tre consiglieri della maggioranza
Tuvixeddu, stop all’intesa. Sarà una commissione d’inchiesta, nominata dalla maggioranza e composta da tre consiglieri comunali, Giuseppe Andreozzi (Rossomori) Francesco Ballero (Pd) e Giovanni Dore (Idv) tutti e tre avvocati, a far luce sulle sorti del grande intervento edilizio di circa 400 mila metri cubi sul colle di Sant’Avendrace, oggetto dell’accordo di programmatra Regione,Comune e privati. Prima dell’esito della commissione, nessuna decisione potrà essere presa dal sindaco Massimo Zedda, reduce dall’incontro coi Cualbu al comitato di sorveglianza sull’accordo diprogrammain Comune. Tanti in consiglio, stupiti, si son chiesti a quale titolo il sindaco abbia partecipato alla riunione. Eora i consiglieri vogliono chiarezza, soprattutto dopo il confronto con gli ecologisti che hanno sollevato più di un dubbio di legittimità sull’intesa, dopo la sentenza del Consiglio di Stato di marzo. Ancora fresco, poi, il ricordo della delibera votata dal vecchio consiglio comunale su Tuvixeddu, finita in Procura.
Da qui le preoccupazioni della maggioranza che ha affidato a tre colleghi “esperti” il compito di esaminare gli atti per capire cosa si puòfare e cosa no. Il lavoro dei tre “commissari” sarà riassunto in un documento: la base per un ordine del giorno, da approvare in consiglio comunale, che dovrà indicare alla Giunta le linee guida per la vicenda Tuvixeddu. I tre sono già al lavoro e contano di concludere entro uno o due mesi. Prima di allora difficilmente il sindaco potrà fare ulteriori passi decisivi sull’accordo di programma. «Riprenderemo la vicenda dall’inizio», spiega Giovanni Dore, «dall’accordo di programma del 2000, passando per i vincoli della Giunta Soru, respinti per motivi formali e chiudendo con la sentenza del marzo scorso, quella che ha confermato la validità del piano paesaggistico regionale e che secondonoi, sostanzialmente, mette al sicuro la necropoli ».
Tutti e tre i consiglieri incaricati sono avvocati esperti della materia. Dore fa parte dello studio che ha seguito i procedimenti amministrativi su Tuvixeddu per Italia Nostra, Andreozzi ha fatto lo stesso per Legambiente, mentre Ballero ha lavorato nello studio che ha seguito da vicino la vicenda del cantiere Cocco. Oggetto di un contenzioso tra la Regione e l’impresa Cocco (che stava per costruire un palazzone davanti ad antiche tombe romane) che si concluse con una trattativa e una permuta: l’area di Sant’Avendrace passò alla Regione in cambio diunintero stabile di via Dante all’impresa che si accollò anche l’onere delle spese per la realizzazione di una piazza al posto del palazzo. «Affronteremo la vicenda in modo laico e senza battaglie di religione», spiega Ballero, «ascolteremo anche i privati».«Èun bene inestimabile, ma che appartiene a un privato», dichiara Andreozzi, «l’ideale sarebbe che la Regione desse gambe all’ordine del giorno del 2010 e varasse una legge per acquisire i terreni, in cambio diun indennizzo ai privati».