Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

ZEDDA, IN 100 GIORNI SI VEDE GIÀ IL BLUFF

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 settembre 2011

ZEDDA, IN 100 GIORNI SI VEDE GIÀ IL BLUFF

di Giuseppe Farris

Iprimi 100 giorni sono assunti – convenzionalmente – come un lasso temporale sufficiente per ritrovare la cifra che caratterizza una nuova Amministrazione. La Giunta Zedda compie i suoi primi 100 giorni oggi, 8 settembre (risparmiamo, sulla data, ironie a buon mercato) e non ha assunto alcuna decisione strategica concreta. Ha portato, in oltre 3 mesi, all’esame del Consiglio comunale appena una manciata di delibere: la prima un atto dovuto, è il rendiconto dell’esercizio 2010; quindi un paio di debiti fuori bilancio e altrettante autorizzazioni in deroga per l’installazione di ascensori. Infine, il “Regolamento per la realizzazione degli orti cittadini” (rectius: urbani). Per il resto si è rinunciato ad affrontare i principali problemi in agenda – per esempio, il deficit del Teatro Lirico – cercando, talora goffamente, un consenso facile. A colpirmi maggiormente di questa nuova élîte politica – che qualcuno voleva come gli Hyksos di Benedetto Croce, gli invasori emersi da nulla nell’antico Egitto – è la circostanza che avanza verso nuove frontiere portandosi appresso gli strumenti con cui si erano conquistate quelle del ‘900. In realtà non riuscendo ad amministrare, Zedda si sforza di governare calando – sotto la fascia tricolore – il clichè sperimentato con successo durante la campagna elettorale: non a caso, ci costringe – manco a dirlo con un gesto simbolico – a discutere sotto l’ombrellone Finora, rispetto a tutto ciò che aveva promesso in campagna, la Giunta ha prodotto una manciata di delibere sulla bontà o meno della decisione di rimuovere il crocifisso. E, tuttavia, mi pare che la cortina fumogena sia già diradata e, ai più, sia visibile il bluff. Avevano detto che erano moralmente superiori e che avrebbero assunto il personale attingendo dalle graduatorie degli idonei al concorso già bandito: e, invece, hanno assunto per chiamata diretta i segretari degli assessori (costo: circa 300 mila euro l’anno). Avevano detto che erano a favore delle politiche di pedonalizzazione e che avrebbero ridotto il traffico di auto: e invece hanno deciso di non consegnare il cantiere per la realizzazione dei parcheggi interrati nella via Roma, che avrebbe assicurato alla città la grande piazza sul mare estendendo l’area della pedonalizzazione attuata con successo nel quartiere Marina (costo della penale da pagare all’impresa aggiudicatrice: 800 mila €). Avevano detto che avrebbero salvato la stagione di spettacoli: e invece, senza attendere settembre hanno immediatamente dichiarato inagibile l’Anfiteatro romano. Risultato: riduzione del 60% circa degli spettatori paganti a Cagliari rispetto alla passata stagione estiva (fra fatturato diretto e indotto una perdita di circa 5 milioni di €). Avevano detto che la Giunta Floris lasciava in eredità una situazione economico-finanziaria opaca e ai limiti del default: e, invece, hanno approvato il rendiconto dell’esercizio 2010, certificando che ben 9 parametri su 10 del patto di stabilità sono positivi (oltre a poter disporre di un tesoretto di svariate decine di milioni di euro). Avevano detto che avrebbero governato la città restituendo centralità politica a un Consiglio comunale troppo a lungo mortificato: e, invece, hanno discusso o, meglio, sono stati costretti a discutere dei principali temi esclusivamente su impulso delle interrogazioni e delle mozioni presentate dall’opposizione. Tutto questo avevano detto in campagna elettorale e tutto questo, invece, abbiamo registrato in questi primi 100 giorni. E, allora, mi sorge un dubbio: vuoi vedere che Zedda e Company hanno letto Hannah Arendt e si sono persuasi che «Nessuno ha mai annoverato la sincerità fra le virtù politiche »?

Capogruppo Pdl in Consiglio comunale