L’inchiesta della Procura sui cinque immobili in via Cornalias presi in affitto dalla giunta Floris
Il caso scoperto dal nuovo assessore alle Politiche sociali. Sospetto di interessi privati
CAGLIARI. Cinque appartamenti in affitto, destinati all’assistenza dei malati psichiatrici: l’amministrazione comunale guidata da Emilio Floris paga da luglio 2009 un canone di ottomila euro ma le case, tutte in un palazzo di via Cornalias 102, sono rimaste desolatamente vuote. Il conto fa 208mila euro versati finora alla Baldinu Costruzioni Srl senza che il progetto ‘Abitare assistito’ abbia prodotto un qualche risultato.
Scoperta dal neoassessore alle Politiche sociali Susanna Orrù, questa vicenda fatta di sperperi con sospetto di favori personali è al centro di un’inchiesta giudiziaria aperta dal procuratore capo Mauro Mura. Il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato, ma contiene la testimonianza dell’assessore Orrù, sentita dal magistrato due settimane fa dopo le prime rivelazioni uscite sulla stampa. Se l’ipotesi di danno erariale è una stretta competenza della Corte dei Conti, che vorrà vederci chiaro, la Procura si prepara a valutare gli eventuali profili penali.
Si tratta di capire se l’operazione, condotta nel 2008 quando l’assessore era Anselmo Piras e il dirigente responsabile delle politiche sociali Ada Lai, sia riconducibile a interessi privati. La società che ha vinto la gara d’appalto, come unica partecipante al bando pubblico, condivide la sede di via dell’Artigianato 14 con la Laguna Immobiliare Sas, che annovera tra i soci il consigliere comunale e regionale Edoardo Tocco. Può essere un caso, ma la decisione di aprire una indagine assunta da Mura lascia intravvedere almeno il sospetto di una combine. Ora l’inchiesta sarà assegnata a uno dei sostituti procuratori che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione, segno chiaro che il campo delle ipotesi di reato spazia dall’abuso d’ufficio alla turbativa della libertà d’incanto. Ma soltanto con l’acquisizione degli atti la vicenda potrà essere letta nella giusta luce.
Intanto va ricordata la sequenza dei fatti. Tutto parte con un bando pubblico legato al progetto ‘Abitare assistito’: siamo nel 2008 e l’amministrazione comunale cerca alcuni appartamenti in centro, preferibilmente vicini ai 140 metri quadrati, da destinare all’assistenza di malati psichiatrici. Il modulo è quello conosciuto: pazienti seguiti da specialisti per un possibile ritorno ad una quotidianità libera. Alla gara partecipa la Baldinu Costruzioni di Franco Baldinu: gli appartamenti disponibili, ristrutturati accuratamente, sono cinque e hanno una pezzatura di settanta metri quadrati. Le caratteristiche non sembrerebbero conformi al bando di gara, ma un tecnico comunale incaricato dalla dirigente Lai firma una relazione positiva. A luglio del 2009 c’è la sigla sulla convenzione e si parte.
Lo scenario successivo è imbarazzante: l’amministrazione comunale paga ogni mese ottomila euro alla società proprietaria, ma di malati psichiatrici in via Cornalias neppure l’ombra. Soltanto quasi un anno dopo, a giugno del 2010, arriva anche una convenzione da 169mila euro con la cooperativa Consorzio Net, che dovrebbe occuparsi dell’assistenza. Il testimone passa a un’altra coop, la Centro Attività. Ma di attivare il servizio neppure si parla. Quando cambia la giunta comunale, l’assessore Orrù si trova fra le mani la pratica e in attesa di verifiche blocca tutto, pagamenti compresi. Poi va in Procura.
Ora che questa storia è saltata fuori i protagonisti sembrano non ricordare nulla. Saranno gli atti - è prossima l’acquisizione formale da parte della Procura - a risvegliare i ricordi e a far capire al magistrato se qualcuno s’è arricchito a spese pubbliche. (m.l)