Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Novità Turisti pazzi per la frittura del mercato

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2011

SAN BENEDETTO.

 Vedi la foto Tutti pazzi per il fritto misto da passeggio al mercato civico di San Benedetto. Se prima nel reparto ittico il pesce si poteva soltanto acquistare, da qualche tempo si può anche degustare in loco, sotto forma di un pratico cartoccio da passeggio ricolmo di deliziose verdure in pastella, calamari e gamberetti fritti in tempura (tecnica giapponese che prevede la pre-immersione di verdura o pesce infarinato in acqua ghiacciata prima della frittura nell'olio bollente).
TURISTI SODDISFATTI Il cartoccio piace a tutti, a iniziare dai turisti stranieri, al punto che acquistarlo è diventato quasi una moda. Il costo è alla portata (cinque euro, poco più di un piatto di patatine in un locale) e la soddisfazione è assicurata. Tra le 11 e le 13 nelle corsie del vecchio Civico si sparge un profumino invitante e in pochi riescono a resistere alla tentazione. «Si tratta di una novità assoluta che sta riscuotendo enorme successo», spiega Piero Ruggiu, storico pescivendolo del mercato, «i colleghi che hanno imboccato questa strada sono già numerosi». Uno è Luigi Spina, titolare del box numero 63. Si frigge anche nel box di Angelo e Roberto Portoghese, «ma solo su ordinazione», comunicano. Molti impiegati della zona ormai pranzano col cartoccio durante la loro pausa. «Per acquistarlo c'è chi viene appositamente al mercato dall'hinterland», rivela Spina, «ma i più affezionati al fritto di mare da passeggio sono i turisti stranieri, soprattutto gli inglesi». Alcuni lo hanno scoperto per caso, il resto lo ha fatto il passaparola.
WEEKEND PER I GOLOSI «Ovviamente ci fa piacere che l'idea piaccia», conclude Spina, «è un modo nuovo e originale per promuovere e rilanciare l'immagine del nostro mercato». Il cartoccio con singolo o doppio stecchino viene proposto soltanto dal giovedì al sabato, quando al mercato l'affluenza di clienti è maggiore. Contiene come detto verdure, crostacei e molluschi, non pesci veri e propri. «Tutto ciò che ha le spine non lo inseriamo». Il motivo è ovvio: fare in modo che il contenuto possa essere consumato interamente e agevolmente, senza la scomodità della lisca che il cliente a spasso non saprebbe, tra l'altro, dove buttare. ( p. l. )