Il partito: non demolite i chioschi
Vedi la foto Il partito indipendentista Malu Entu contro gli stabilimenti balneari di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza.
TRATTAMENTO Bruno Delussu, rappresentante cagliaritano del movimento, ha infatti deciso di presentare un esposto alla Procura per denunciare «l'ingiustizia che si sta compiendo dinnanzi ai nostri occhi al Poetto di Cagliari e Quartu». In particolar modo il partito ritiene «ingiusto il diverso trattamento riservato ai chioschi commerciali, visto che sulla loro testa pende un mandato di demolizione emesso dalla magistratura, rispetto agli stabilimenti balneari della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, i quali non sono stati oggetto di indagine».
L'ESPOSTO «Con questo esposto - scrive l'esponente del movimento indipendentista - chiediamo di avviare un'indagine anche ai suddetti stabilimenti (adiacenti tra altro ai chioschi sotto accusa) per verificare se commettano infrazioni di tipo ambientalistico e paesaggistico o se siano abusivi».
LE DEMOLIZIONI Ma non finisce qua, perché oltre a chiedere l'avvio di un'inchiesta nei confronti degli stabilimenti delle forze dell'ordine, il movimento guidato da Doddore Meloni dice la sua anche sulla ormai sempre più vicina demolizione dei chioschi del lungomare, che se tutto andrà come previsto dovrebbe essere compiuta nelle prossime settimane. «Chiediamo fermamente un controllo su chi sta procedendo alla distruzione dei chioschi in quanto non commetta reati di tipo ambientale - è scritto nell'esposto presentato in Procura da Delussu - e l'immediata revoca dell'ordine di demolizione, in quanto riteniamo che in un tempo di crisi per l'economia sarda, sia più necessaria un'attività che produca lavoro e svago che non una costruzione gravante inutilmente sulle tasche della collettività».
LA PROTESTA L'esponente del partito indipendentista annuncia poi possibili azioni di protesta nel caso in cui le sue richieste non vengano accolte: «Qualora non venga bloccato l'ordine di demolizione dei chioschi continueremo la battaglia nelle sedi internazionali - minaccia - in quanto non solo lo stato italiano occupa il nostro territorio e le nostre spiagge precludendo l'accesso ai sardi, ma allo stesso tempo tenta di demolire l'economia turistica dell'Isola». (p.c.c.)