I dati di un'indagine nazionale di Confartigianato sulle bollette per i servizi Tariffe,
Per elettricità e gas i costi sono i più alti d'Italia Acqua, rifiuti, trasporti, energia: Cagliari è la città più cara d'Italia. Le società a partecipazione mista pubblico-privato, chiamate anche municipalizzate, da noi funzionano male e hanno tariffe molto elevate. Un'inchiesta di Confartigianato va a spulciare i dati elaborati dal ministero dello Sviluppo economico e di Unioncamere. Prendendo in esame il pacchetto dei servizi pubblici il capoluogo ha le tariffe più elevate: ogni cagliaritano spende 3.108 euro all'anno contro i 2.633 di Palermo, 2.559 di Genova, 2.553 di Napoli. Non basta il risultato eccezionale ottenuto dai trasporti pubblici del Ctm, che ci piazza tra le città meno care nell'acquisto degli abbonamenti mensili, perché la bolletta dell'Isgas è di mille euro in più all'anno rispetto alla media nazionale.
GAS ALLE STELLE Caro come il fuoco. Un detto che rende alla perfezione l'idea sul costo delle tariffe energetiche: in città sono le più alte d'Italia. Ogni cagliaritano spende 2.335 euro all'anno per le bollette di elettricità e gas. Una differenza di poco meno di mille euro in più rispetto alla media nazionale che si attesta a 1.618 euro pro capite (Torino 1.556, Milano 1.528, Genova 1.524, Venezia (la più bassa), 1.497, Roma 1.643, Napoli 1.598, Palermo 1.673). E se le tariffe della corrente sono pressoché simili in tutta la Nazione, discorso diverso per quanto riguarda il gas, elemento al quale va imputato quasi totalmente il record negativo che schizzare in alto i costi delle bollette.
Ma perché Cagliari, e più in generale la Sardegna, hanno tariffe così elevate? «La differenza sta tutta nel fatto che siamo l'unica regione d'Italia a usare l'aria propanata e non il metano», spiega Giuseppe Deroma amministratore dell'Isgas, la società concessionaria del servizio di distribuzione. Tradotto? «I costi tra i due prodotti sono differenti: il metano si trova in natura, non ha bisogno di lavorazione e per estrarlo basta spillarlo dal terreno. Discorso diverso per il propano, prodotto nobile ricavato dalla raffinazione del petrolio che, com'è facilmente intuibile, ha costi più elevati quantificabili in circa il 20 per cento». Non è solo la lavorazione che fa lievitare il costo. «La Saras è l'unico stabilimento sul mercato che lo raffina. Ha il monopolio». Per Deroma il record negativo è causato da un problema tutto cagliaritano. «Nel capoluogo solo 16 mila utenti (su un bacino potenziale di 35 mila) sfruttano la nostra aria propanata. Gli altri continuano a utilizzare le bombole». Facciamo due conti. «Il propano costa 1,68 euro a metro cubo, il metano 1,15, le bombole 2 euro».
CTM DA RECORD I trasporti pubblici cittadini, secondo l'inchiesta di Confartigianato, sono i meno costosi d'Italia. In particolare gli abbonamenti mensili. «La flotta più nuova e tecnologica della nazione è un elemento determinante», afferma il direttore del Ctm Ezio Castagna. «I cagliaritani apprezzano l'efficienza del servizio: abbiamo la percentuale più elevata di passeggeri trasportati (il 18 per cento contro il 13 di media) e la più alta velocità di percorrenza (15 km/h contro gli 8 di media)». Non è tutto qui. «La nostra soglia di esenzione parte da chi ha un reddito Isee inferiore ai 26 mila euro, mentre nelle altre città chi ha diritto ad avere agevolazioni non deve superare, come Milano, i 9 mila euro».
ACQUA E TARSU Per quanto riguarda i rifiuti, prendendo come riferimento un'abitazione da 80 mq, a Cagliari costano di più dalla media nazionale: 245 euro contro 223. Discorso inverso per il servizio idrico. Duecento metri cubi in città si pagano 246 euro, nel resto d'Italia 260. L'Istat mette in evidenza la situazione disastrosa degli sprechi: in Sardegna per far arrivare nei rubinetti cento litri di acqua bisogna immetterne nelle condutture colabrodo 185.
Andrea Artizzu