Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La bella Napoli di Arbore

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2008



Ma la notte sì. Si diverte come un ragazzino Renzo Arbore. E ricambia con ringraziamenti e sorrisi l'affetto dei quattromila spettatori che lo accolgono con grande calore nell'Anfiteatro romano di Cagliari. Lo showman pugliese torna in Sardegna con uno spettacolo nuovo di zecca. Il concerto organizzato dall'associazione culturale La via del Collegio (e non da Sardegna Concerti come erroneamente riportato ieri) è una sorta di best of della sterminata produzione di Renzo Arbore.
Tutto gira intorno alla musica napoletana, ma non mancano le incursioni nelle musica leggera italiana e soprattutto in quello che il presentatore chiama "repertorio televiso".
Alle 21.30 si spengono le luci. Giusto un istante. Si parte. L'Orchestra Italiana entra in scena, poi arriva sul palco Renzo Arbore con camicia bianca, jeans neri e un gilet dei suoi, uno di quelli supercolorati.
Sullo schermo gigante scorrono prima le immagini dei concerti in giro per mondo, poi scorci di Napoli. Il padre di Indietro tutta, L'altra domenica e di tanti altri programmi che hanno fatto la storia delle televisione e della radio italiana lascia molto spazio ai suoi quindici musicisti. Tutti molto bravi. Brillano i due vocalist Barbara Bonaiuto e Gianni Conte. Non è da meno Gegè Telesforo, straordinario scat man che strappa applausi a ripetizione.
Arbore scherza sulla sua età, esalta l'Orchestra e forse si dilunga un po' troppo nella presentazione. Ma conosce l'arte dell'intrattenere e rende piacevole anche una formalità che altri artisti di solito sbrigano in trenta secondi. Lui fa tutto con grande con calma: un quarto d'ora. Tante parole ma anche tantissima musica con arrangiamenti originalissimi. 'O Sarracino di Renato Carosone viene riproposta con un potente finale ragamuffin. Per introdurre Chella lla rispolvera Apache degli Shadows e in 'O Surdato 'nnammurato c'e spazio per un frammento di My way . Tra le tante citazioni anche Bob Marley.
Nella scaletta dello show di Renzo Arbore ci sono tutti i classici della canzone napoletana: da Voce 'e notte a Dicintincello vuje passando per Malafemmena , A tazza 'e caffè fino a Reginella . Tra un brano e l'altro ricorda simpaticamente i Barrittas, dedica lo show a Maria Carta e tesse le lodi a Paolo Fresu e Antonello Salis. Ribadisce il suo amore per la città del Vesuvio e esalta «La Napoli sì». «C'è anche una Napoli no e a me non piace», dice riferendosi agli episodio di cronaca accaduto alla vigila della partita Roma-Napoli.
Nella parte finale del concerto ricorre alle sigle televisive delle sue trasmissioni più famose. Arrivano Ma la notte no , Vengo dopo il tiggì , Il clarinetto e chiude la sua serata cagliaritana mandando tutti a nanna con Il materasso dopo aver regalato al pubblico agé dell'Anfiteatro uno spettacolo ad alto gradimento .
FRANCESCO PINTORE

04/09/2008