Oltre 2100 telefonate nell’anno in corso per segnalare illeciti: l’isola ai primi posti in Italia
I CITTADINI CONTRO L’ILLEGALITA’ Un aiuto prezioso per le Fiamme Gialle Pochissime le denunce anonime
GIUSEPPE CENTORE
CAGLIARI. Solo un numero di pubblica utilità, oppure l’ultima carta che il cittadino tartassato gioca quando vede evidenti casi di illegalità fiscale? Nato ormai 15 anni fa, il 117, il numero che contraddistingue la Guardia di Finanza, in Sardegna non è stato dimenticato, anzi.
I dati del 2010 e della prima metà del 2011, messi a disposizione dal comando regionale delle Fiamme Gialle, confermano che l’isola è ai primi posti in assoluto, seconda tra tutte le regioni dopo il Lazio ma più avanti di Lombardia, Sicilia e Campania, con oltre 2100 chiamate solo nei primi otto mesi dell’anno. Conferma della fiducia nel corpo o riprova dell’elevato tasso di irregolarità nei comportamenti fiscali e tributari da parte dei sardi? Per Stefano Baduini, generale di Brigata e comandante regionale della Guardia di Finanza, l’attività legata al 117, è una vera e propria «finestra sul mondo», che aiuta moltissimo il lavoro quotidiano della Finanza, avvicina il cittadino al corpo, ma che da solo non può combattere i fenomeni di illecità diffusi nel territorio. «Quando è nato, il servizio così concepito aveva sollevato qualche prima perplessità, ma poi l’esperizna ha dimostrato che il 117 non è non utile ma utilissimo per il nostro lavoro. Da quelle segnalazioni si sviluppano sempre attività che poi hanno una ricaduta, magari non immediata, ma comunque significativa».
Colpisce, nel dato sardo, la bassissima percentuale delle telefonate anonime, meno del 10 per cento, «alle quali non diamo seguito, ma il più delle volte si tratta di segnalazioni utili e riscontrabili, naturalmente dopo la formalizzazione della denuncia nei nostri uffici, e devo dire - continua il comandante regionale - che i cittadini dopo la telefonata non hanno alcuna remora a perfezionare la loro denuncia». Il 117, evidentemente, non ha fatto scoprire tesori, non ha fatto emergere illegalità tributarie o fiscali clamorose, ma aiuta a costruire elementi utili che poi, in una successiva indagine contribuiscono a gettare una diversa luce sulle persone o le società attenzionate.
Naturalmente, anche per il 117, numero di pubblica utilità che però non obbliga la Guardia di Finanza a intervenire, viene calcolato con attenzione il rapporto costi-benefici. Una denuncia per uno scontrino non emesso per un importo irrisorio ha un valore, sul presente e soprattutto in futuro, ben diverso da quello di una ricevuta per una soggiorno in un hotel di lusso volutamente errata o assente. «Ma anche lo scontrino non emesso per noi può essere utile - precisa il generale - perché se archiviata magari in riscontri successivi, fa emergere il livello di correttezza fiscale dell’esercente». Anche in Sardegna non sono mancate indagini, che poi hanno avuto anche sviluppi penali, partite proprio da denunce, non anonime, al 117. Come quella di un commerciante di articoli floreali che si vedeva estromesso dal mercato da una ditta fantasma operante solo in occasione di funerali e capace di operare dentro una abitazione privata, o quella di un gestore di una pompa di benzina che modificava il prezzo serale delle colonnine rispetto a quello indicato nei cartelli. «Ma in questi casi il nostro lavoro va oltre la verifica dell’illecito segnalato. Scandagliamo a fondo la realtà che ci viene presentata, e naturalmente facciamo la tara su ogni segnalazione». Il rischio che il 117 diventi uno strumento improprio per pericolose vendette indirette, è ben presente negli operatori. Il fatto che nell’isola sia così elevata la media delle segnalazioni fa però ritenere che i margini per potenziare il servizio ci siano tutti. Ma non è solo con le segnalazioni al 117 che si potrà migliorare la correttezza fiscale e tributaria, né si potranno stanare le diffuse sacche di evasione presenti nella nostra isola.