Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Ospedale Marino, la palla ritorna alla Sovrintendenza

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2008

poetto Ieri la Conferenza di servizi


Infuocata riunione ieri mattina nel palazzo regionale di viale Trento. L'argomento è di quelli spinosi: discutere sulla gara d'appalto per la trasformazione in centro di bellezza dell'ex Ospedale Marino. Gara aggiudicata, sino a oggi in modo provvisorio, all'associazione di imprese Sa&Go di Sergio Porcedda. A bloccare la realizzazione dell'opera due ostacoli: la richiesta di cubatura da parte del Demanio in cambio della cessione dell'edificio che ospitava il pronto soccorso (che dovrà essere demolito) e i vincoli imposti dalla Sovrintendenza sulla struttura principale dell'ex ospedale del Poetto. Due condizioni, imposte dopo l'aggiudicazione della gara, che di fatto bloccano il procedimento.
L'incontro di ieri - convocato dopo una diffida presentata alla Regione dall'ufficiale giudiziario - aveva lo scopo di ammorbidire una situazione scomoda per la Regione. Per questo nel tavolo della presidenza della Giunta si è presentato anche Renato Soru. Il presidente ha dichiarato che per quanto riguarda la cessione delle cubature al Demanio sarà un problema della Regione trovare spazi da dargli in permuta.
Discorso più complicato per i vincoli imposti dalla Sovrintendenza che dichiara il vecchio Ospedale Marino di interesse culturale, storico e artistico e quindi va tutelato. Il parere per il recupero dell'opera è favorevole a patto che si rispettino quattro indicazioni fondamentali: i pilastri e i setti relativi alla primitiva costruzione dell'edificio devono essere conservati e restaurati; non deve essere modificato il livello attuale dei solai; deve escludersi la realizzazione di manufatti di arredo negli spazi circostanti all'edificio, quali vasche, fontane, stradelli e aiuole; deve escludersi la realizzazione di nuovi manufatti sopra la copertura dell'edificio. Indicazioni che stravolgono i piani e i progetti della Sa&Go che ritiene di non avere alcuna responsabilità.
Uno spiraglio, comunque, si è aperto. La Sovrintendenza, ora guidata da Elio Garzillo che ha preso il posto di Paolo Scarpellini, dovrebbe rivedere quei vincoli e trovare un accordo con la Sa&Go. Tutto è possibile, anche se Garzillo aveva dichiarato all'Unione Sarda che il suo predecessore aveva fatto scelte giuste. «Le leggi stabiliscono che gli immobili dello Stato più vecchi di mezzo secolo possono essere tutelati. D'altra parte - continua Garzillo - se si fosse ritenuta una cubatura qualsiasi si sarebbe potuto raderla al suolo».
Chissà come andrà a finire, anche perché c'è un ulteriore incognita: il ricorso al Consiglio di Stato della seconda classificata. Per il momento quel rudere rimarrà tale su una spiaggia già sfregiata da scelte dissennate. I cagliaritani non se lo meritano.
ANDREA ARTIZZU

04/09/2008